Descrizione
EMPOLI – Con la celebrazione della santa messa in suffragio ai caduti di tutte le guerre nella chiesaMadonna del Pozzo, in piazza della Vittoria, è cominciata a Empoli la giornata dell’Unità nazionale e della Forze Armate.
Al termine, come consuetudine, sono state deposte le corone, una al monumento di piazza della Vittoria, l’altra al cippo ricordo in piazza XXIV Luglio.
Gesto seguito dal silenzioso corteo che si era venuto a formare, sotto le note commoventi del trombettista che ha intonato ‘Il Silenzio’,a cui è seguito l’intervento di Eleonora Caponi, assessore alla Memoria della Città di Empoli:
L’INTERVENTO - «Oggi festeggiamo una triplice ricorrenza: l’anniversario di una vittoria che segnò il ricongiungimento dell’Italia in ogni sua parte, il giorno dell’Unità Nazionale, conquistata al prezzo di una grande perdita di vite umane e di giovani generazioni, e la festa delle Forze armate, che furono protagoniste nella formazione dell’Italia unita e che oggi presidiano nuove emergenze sociali nel paese e in tante parti del mondo. La festa di oggi ci ricorda il cammino compiuto dal nostro paese nelle due guerre per l’affermazione degli ideali di libertà, giustizia e di pace. La deposizione della corone ai piedi di questo monumento ci ricorda il sacrificio dei caduti che onoriamo perché furono i primi protagonisti di una partecipazione collettiva per la difesa del nostro paese, partecipazione che ancora oggi dobbiamo guardare con rispetto e riconoscenza. E’ proprio in questi momenti che la memoria della nostra storia diventa lo spunto da cui trovare nuove energie per mantenere lo stato di pace del nostro paese e assicurare la pace anche alle nuove e giovani generazioni. Oggi rendiamo omaggio a quanti, civili e militari, sacrificarono la propria vita per la Patria e per difendere alti ideali e lo fanno ancora oggi, in tante missioni umanitaria nei paesi che vivono gravi situazioni di conflitti e di difficoltà. Un pensiero dunque ai tanti militari, ma anche ai tanti cittadini giovani e meno giovani che hanno fatto del volontariato e dello spirito missionario una ragione di vita, perché la pace si manifesta soprattutto in azioni concrete a cui ognuno di noi è chiamato ogni giorno. Come amministrazione ci impegniamo a tenere viva la memoria di questi avvenimenti in tante occasioni di formazione per i cittadini e per gli studenti delle nostre scuole. E lo faremo anche a breve proponendo alla città uno spettacolo proprio sulla Prima Guerra Mondiale con l’auspicio che questo possa esser poi portato nelle scuole, affinché si possa seminare nei ragazzi il germoglio da cui nasca un impegno personale di costruzione di quella pace che tanto è costata a chi ci ha preceduto».
LO SPETTACOLO - Lo spettacolo a cui si riferisce l’assessore Caponi fa parte delle celebrazioni: è in programma venerdì 4 e sabato 5 dicembre, alle 21.15, all’interno del Museo del Vetro, in via Ridolfi. Si intitola “E’ il mio cuore il paese più straziato, dalle trincee della Grande Guerra”, una performance messa in scena dall’associazione culturale Elicriso e dai Vincanto.
IL MONUMENTO - L’assessore Eleonora Caponi in questa occasione ha ricordato che, grazie a un finanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato, richiesto mesi fa dal Comune con la presentazione di un progetto di restauro, potranno partire nella prossima primavera, i lavori di recupero del monumento di piazza della Vittoria. Il basamento è oggetto da tempo di atti vandalici e di forme di degrado e inciviltà, mentre la statua inizia a sentire i segni del tempo. Il progetto da 54.000 euro vede il contributo di 42.000 euro di Fondazione CRSM. «L’augurio è che i lavori siano terminati per il prossimo anniversario, nel novembre 2016» - ha concluso l’assessore.
Presenti alle celebrazioni tutti i più alti rappresentanti locali delle Forze dell’Ordine: l’Arma dei Carabinieri, la Guardia di Finanza, la Polizia di Stato, la Polizia Stradale, la Polizia Municipale, i Vigili del Fuoco, inoltre erano presenti anche la Cisl Firenze, lo Spi Cgil, l’associazione nazionale dei carabinieri, e l’ANPI.