Descrizione
EMPOLI – Genitori, insegnanti e anche qualche bambino questa mattina, sabato 21 novembre, alla sala polifunzionale de ‘La Vela – Margherita Hack’, dove si è svolto un incontro per presentare e discutere del ‘Senza Zaino’, nuovo modello didattico che vede il Comune di Empoli promotore.
«E’ stata un’occasione importante per confrontarci con mamme e babbi, con docenti e pedagogisti su un progetto che ci sta molto a cuore – ha detto il sindaco di Empoli Brenda Barnini, con delega alla scuola – che da quest’anno è stato avviato in due scuole primarie della città, ad Avane e Cascine, e nella scuola dell’infanzia di Cortenuova. Abbiamo sempre più bisogno di una scuola basata sulla responsabilità, la partecipazione e la condivisione, che promuova le competenze e la centralità del bambino. Innovare i modelli educativi recuperando i capisaldi della pedagogia è l’obiettivo che ci proponiamo di cogliere con la scuola ‘senza zaino’. Questo incontro ha visto un buon coinvolgimento delle famiglie e degli operatori, segno che c’è interesse e voglia di capire di cosa stiamo parlando. Siamo consapevoli di stare avviando a Empoli una piccola rivoluzione nelle nostre scuole, sempre nell’ottica di dare ai nostri figli momenti di crescita sereni e positivi».
Il convegno, organizzato dal Centro Studi “Bruno Ciari”, ha visto la presenza di oltre cento persone.
Il modello cosiddetto ‘Senza Zaino’ è fondato sulla responsabilità come valore da promuovere negli alunni. Una scuola-comunità che si apre alla collaborazione, al mettere in comune spazi, tempi, regole e progetti.
A spiegare i fondamenti di questa modo diverso di interpretare l’apprendimento e i suoi spazi Manuela Salani, responsabile nazionale delle Scuole Infanzia Senza Zaino, che ha illustrato gli aspetti fondanti di questo progetto; Margherita Carloni, responsabile nazionale del Gruppo Formatori Senza Zaino, che ha presentato l’esperienza ormai decennale dell’Istituto Comprensivo di Montespertoli; e Ornella Piccini, psicoanalista e psicoterapeuta, che ha chiuso l’incontro con un interessante intervento sull’apprendimento spontaneo cooperativo attraverso l’ascolto delle emozioni.
Prima erano stati diversi i genitori che erano intervenuti con domande e quesiti.