Descrizione
EMPOLI Si amplia e cresce la fase sperimentale, iniziata nel 2015, dell’esperienza di cohousing attivata a ‘Casa Arrighi’. E’ stato approvato lo schema di protocollo d’intesa che va ad ampliare il numero di posti a disposizione degli ospiti. In pratica è stata formalizzata la concessione di un piano in più della palazzina e la concessione di risorse necessarie per adeguare i locali. ‘Casa Arrighi’ dunque diventa a due piani e l’Asl dota il gestore di un finanziamento vincolato alla ristrutturazione dell'immobile al fine di aumentare i posti di coabitazione. Il cohousing Casa Arrighi è sempre più un nuovo modello di accoglienza e cresce l’offerta in termini di numeri di persone portatrici di handicap che saranno ospitate valorizzando le capacità della struttura, sostenendo la autonomia di coloro che ci vivono verso una vita più indipendente e di inclusione nella società.
«Un progetto che è nato in forma sperimentale, ma nel quale crediamo molto perché va nella direzione di dare una risposta, seppure ad oggi ancora molto piccola nei numeri, a tutti quei genitori che vivono con preoccupazione il futuro dei loro figli per gli anni in cui loro stessi non ci saranno più dichiara Arianna Poggi, assessore alle politiche sociali del Comune di Empoli . Sentiamo molto forte l'esigenza in questo momento di dare risposte a tutte queste famiglie che con il passare degli anni vivono la disabilità dei loro figli con la preoccupazione e l'incertezza di non sapere chi potrà occuparsi di loro nel futuro. E' compito di chi pensa in modo anche innovativo ai servizi di ricercare risposte adeguate al mutamento delle esigenze. E' innegabile conclude - che il tema del "dopo di noi" sia molto attuale, anche la legge di recente approvazione ha sottolineato la necessità di nuove soluzioni, da un lato agevolando i trust e dall'altro istituendo un fondo nazionale dandoci quegli strumenti per poter pensare e progettare possibili soluzioni sul nostro territorio».
I soggetti coinvolti e firmatari del protocollo sono: il Comune di Empoli, in qualità di proprietario dell’immobile di via Meucci 53, donato dalla famiglia Arrighi, messo a disposizione dall’amministrazione per sviluppare al meglio il cohousing; l’Azienda Usl Toscana Centro, in quanto titolare della funzione socio sanitaria, ente gestore per la delega dell’Unione dei Comuni per i servizi socio assistenziali, titolare del lascito testamentario di 67.317,67 euro, e la Fondazione Dopo di Noi onlus in qualità di gestore del progetto ‘Casa Arrighi’. Sarà la Fondazione Dopo di Noi a impegnarsi nella realizzazione dei lavori necessari a manutenzione e messa insicurezza dell’immobile, e che provvederà agli arredi e alla gestione che avrà una durata non inferiore ai cinque anni dalla firma del protocollo.
STORIA - Era il 1994 quando Alaide e suo marito Galeno donarono Casa Arrighi al Comune con lo scopo di realizzarci una casa famiglia in grado di ospitare la loro figlia Carla e altre persone disabili. La struttura venne aperta nel settembre 1997 come centro diurno. E dal maggio 2015 quell’abitazione è una residenza di cohousing per disabili. Prima solo al piano terra, oggi si amplia anche al primo piano.