"Giorno della memoria": Mauro Betti si racconta alle classi quinte delle primaria

Lunedì 23 gennaio 2012 INVESTIRE IN DEMOCRAZIA. 27 gennaio 2012 Giorno della memoria, per rendere la memoria un elemento vivo, per ricordare lo sterminio d...
Data:

23/01/2012

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  • Comunicato stampa

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COMUNICATO STAMPA

Lunedì 23 gennaio 2012

 

INVESTIRE IN DEMOCRAZIA.

 

EMPOLI. 27 gennaio 2012 Giorno della memoria, per rendere la memoria un elemento vivo, per ricordare lo sterminio del popolo ebraico, le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, la deportazione, la prigionia, la morte…

 

Quando qualcuno racconta di quel passato, perché lo ha vissuto, è sempre un’occasione profonda di riflessione su quei terribili fatti, che mai più devono accadere! A Empoli, Mauro Betti, deportato nei lager di Gross-Rosen e Flossenbürg, arrestato come militare a Carlovaz, in Croazia, nato a Castagneto Carducci nel 1922, è stato protagonista dell’iniziativa dedicata alle scuole primarie, lunedì 23 gennaio 2012, all'auditorium di Palazzo Pretorio, nell’ambito del progetto, Investire in democrazia.

 

Presente l’assessore alla pubblica istruzione, Eleonora Caponi, che dopo gli onori di casa, ha subito dato la parola ha Mauro Betti, che ha raccontato la “non vita” di quel tempo ai bambini intervenuti delle scuole di Ponzano, Marcignana e della Baccio da Montelupo.

 

«Numero di matricola 48236 – dice Mauro Betti - cari bambini, non avevo più nome né cognome. Ero un pezzo, un pezzo numerato, non un uomo. Voglio raccontarvi la storia di quel freddo, così gelido, di quei campi a meno 12 gradi, di quel dimagrimento che portava alla morte. Di quegli abbracci a due a due che ci davano un po’ di calore. Partito a 17 anni, lasciai la mia famiglia che ho rivisto dopo cinque lunghi anni. Tre campi di sterminio. L’ultimo il peggiore, Flossenbürg, lavoravi fuori, nelle stazioni bombardate e ricordo, che in fila indiana passavamo davanti ad un soldatino, una semplice sentinella, che se non gli riempivi gli occhi, se non gli piacevi, aveva il potere di farti gassare. Eravamo nelle mani di nessuno, per intenderci. Ricordo che una delle tante notti, i kapò ci svegliarono, eravamo circa mille e duecento persone, e ci misero dentro una baracca per tutto il giorno. L’intento era di gassarci ed invece, qualcosa non funzionò e non fummo gassati. Perché quello volevano farci, non il bagno! Restammo vivi, bambini, ed io sono qui a raccontarvelo. Ma Cristo non veniva a prendermi. Lo invocavo, invano. I nostri non corpi, sfiniti dal dimagrimento, dalle malattie, dai pidocchi che proliferano su di noi, dai morti, da una montagna di morti, non erano che pelle ed ossa. Ricordo un ragazzo che conobbi a Zagabria. Mi si avvicinò e diventammo amici in quel gelido luogo. Lui lo arrestarono il giorno del suo matrimonio ed i kapò lo bastonarono a tal punto che dopo sette giorni, una sera, mi disse che potevo mangiare quella misera razione di mangiare, perché lui non la voleva. Mangiai, poi mi misi accanto a lui abbracciandoci per il freddo, ma la mattina lo trovai cadavere. Senza un lamento, senza niente. La barella del mattino che raccoglieva i morti, senza problemi, se lo portò. Anche io fui bastonato, 25 bastonate da tre kapò, che resero il mio sedere tumefatto, nero! – continua Betti – L’ultima bastonata sulla schiena, che pensavo mi avessero troncato. I kapò erano prigionieri come noi, ma con licenza di uccidere, torturare a loro piacimento e decidere quando farti morire! Mangiavano prima loro a sazietà e poi le rimanenze le davano a noi. Fui liberato dagli americani e quando tornai a casa e rividi mia madre, l’emozione fu così profonda e bellissima, che mai potrò dimenticare. Non ho mai nutrito il sentimento della vendetta verso i tedeschi, ma di compassione, per quelle carezze che facevano i kapò ai loro figli, mentre ne avevano mandati a gassare chissà quanti, anche bambini».

 

Un’altra iniziativa sempre dedicata alle scuole, ma questa volta per quelle secondarie di 1° e 2° grado, è in programma giovedì 26 gennaio 2012 alla sala Il Momento, con lo spettacolo teatrale "Destinatario sconosciuto" a cura della compagnia Gat di Castelfiorentino: alle 9 per le medie e alle 11 per le scuole superiori. (pt)

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Ultimo aggiornamento: 19/03/2024 09:40

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