Descrizione
EMPOLI – Il ciclo di conferenze - I luoghi della città. Incontri per la conoscenza del patrimonio di Empoli - proseguirà il prossimo 17 gennaio novembre con l’intervento di Marta Privitera su ‘Girolamo Macchietti a Empoli’.
In questa circostanza la storica dell’arte fiorentina farà luce sulla pittura dell’artista. A lei, specialista in materia, si deve l’unica monografia nella quale è stata ricostruita, per la prima volta, l’opera del pittore attraverso nuove attribuzioni di dipinti e disegni e inediti documenti d’archivio. Girolamo Macchietti (Firenze 1535-1592), era stato allievo di Michele di Ridolfo del Ghirlandaio e aveva collaborato con Giorgio Vasari agli affreschi di Palazzo Vecchio.
Per Empoli dipinse, alla metà degli anni settanta, il grande tabernacolo con San Giovanni Battista e san Michele Arcangelo, per la chiesa di Pontorme, e la Gloria di san Lorenzo per la Collegiata. Opere tutt’ora conservate nelle originarie destinazioni.
I dipinti del Macchietti denotano una cultura complessa e una tecnica raffinata. Era stato uno dei pochi artisti della sua generazione che aveva cercato stimoli e suggestioni anche al di fuori della sua città. I suoi lavori testimoniano non solo lo studio delle opere del Pontormo e del Bronzino, ma anche del Parmigianino, di Giulio Romano e della pittura veneta. La sua interpretazione del manierismo, colta nei rimandi, elegante non solo nelle forme e nei colori ma anche nell’impaginazione dei dipinti, è testimoniata dai pannelli per lo Studiolo di Francesco I in Palazzo Vecchio. Le opere posteriori denotano con evidenza una precisa volontà di semplificare le composizioni, così che i temi sacri acquistano un decoro austero consono allo spirito della Controriforma, senza per altro che venga meno l’eleganza formale delle figure e la cura nell’esecuzione pittorica. Le opere empolesi sono esempio del passaggio a una concezione dell’opera sacra tale da suscitare devozione e raccoglimento mistico in chi guarda, come raccomandato dai Vescovi nel Concilio del 1573. Per il linguaggio sofisticato e per la rarità delle sue opere, molte delle quali sono andate distrutte, Girolamo Macchietti è attualmente uno dei pittori fiorentini del Cinquecento più ricercato e più valutato sul mercato dell’arte.
Nella conferenza si illustrerà il percorso di Macchietti, dagli esordi agli ultimi dipinti rimaste, attraverso le opere più significative, con attenzione particolare a quelle di Pontorme e di Empoli, così da evidenziarne la funzione di cerniera tra la prima fase della sua attività, che si può sinteticamente definire “manierista”, e la seconda, “controriformata”.
I prossimi due appuntamenti sono in programma sabato 21 febbraio con la conferenza di Bruno Santi su Fra Romualdo da Candeli e sabato 21 marzo (data anticipata di una settimana rispetto al calendario stabilito) con l’intervento di Riccardo Spinelli su Cigoli e Gabbiani.