La ballata del vecchio marinaio': in scena i ragazzi del 'Virgilio

Venerdì 21 dicembre 2012 NATALE 2012. Ieri, giovedì 20 dicembre 2012, nel 'vicolo' EMPOLI. Sfida egregiamente superata da parte del giovane gruppo teatrale...
Publication date:

21/12/2012

Argomenti
Tipologia di contenuto
  • Comunicato stampa

Descrizione

COMUNICATO STAMPA

Venerdì 21 dicembre 2012

 

EMPOLI NATALE 2012. Ieri, giovedì 20 dicembre 2012, nel 'vicolo’

 

 

EMPOLI. Sfida egregiamente superata da parte del giovane gruppo teatrale del liceo Virgilio che è andato in scena ieri, giovedì 20 dicembre 2012, nel vicolo Santo Stefano con la performance La ballata del vecchio marinaio di S.T Coleridge condotta da Silvia Bagnoli. Non era affatto semplice una performance in uno spazio suggestivo, ma al tempo stesso vincolante e difficile da utilizzare pienamente.

Sono stati bravi ed applauditi. I passanti che sono stati invitati dai ragazzi ad entrare nel vicolo, si sono trovati coinvolti in questa atmosfera magica, sulle onde dei versi poetici e musicali di Coleridge. La performance teatrale è una iniziativa inserita nell’ampio cartellone di Empoli Natale 2012.

Dopo il Canto di Natale di Charles Dickens, realizzato lo scorso anno, per lo stesso spazio, si tratta della seconda esperienza del gruppo teatrale di ragazzi provenienti dai tre indirizzi, linguistico classico e artistico. La performance di ieri, "The rime of the ancient mariner", racconta la storia di un vecchio marinaio che stava viaggiando con i suoi compagni a bordo di una nave in direzione del Polo Sud, quando un Albatross (che da i marinai era considerato un uccello del buon augurio), comincia a girare intorno alla nave, accompagnando la nave per diversi giorni nella traversata.

Ma all’improvviso, senza motivo, il vecchio marinaio spara all'Albatross; i compagni cominciano a maledire il vecchio marinaio e per farlo pentire delle sue colpe, gli appendono l'Albatross intorno al collo.
Improvvisamente, però, il vento va via (Coleridge parla infatti di una barca così immobile, da sembrare quasi dipinta); il mare diventa un'enorme distesa salata, portando i marinai, uno dopo l’altro, alla morte.

Per sette giorni, il marinaio rimane in compagnia dell'equipaggio decimato, tentando inutilmente di pregare: solo quando benedice i serpenti marini che si agitano nelle acque, riesce nell'intento, e nello stesso istante il volatile che porta appeso al collo si stacca, inabissandosi. Avviene qui la conversione: i morti divengono spiriti angelici che guidano la nave verso le coste inglesi, dove affonda, ma il marinaio si salva e sarà costretto a raccontare in eterno la sua avventura, come monito morale verso l'umanità. (pt)

Ultimo aggiornamento

Last modified: 19/03/2024 10:23

Sito web e servizi digitali OpenCity Italia distributed by Bit4ID · Accesso redattori sito