La consegna del cero da parte del Comune alla Collegiata. Una tradizione secolare

– Il Comune dona alla Chiesa della Collegiata una cera per le celebrazioni liturgiche. Una tradizione che va avanti da secoli e che, anche ieri sera, giove...
Data:

01/12/2017

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  • Comunicato stampa

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EMPOLI – Il Comune dona alla Chiesa della Collegiata una cera per le celebrazioni liturgiche. Una tradizione che va avanti da secoli e che, anche ieri sera, giovedì 30 novembre, in occasione della Santa Messa che si è tenuta per la giornata del Santo Patrono, proprio nella chiesa di Sant’Andrea, si è ripetuta. Il sindaco di Empoli Brenda Barnini ha donato a Don Guido Engels un cero durante la cerimonia officiata da tutti i sacerdoti delle parrocchie di Empoli. La messa si è tenuta alle 18,30, poche ore dopo il conferimento del Sant’Andrea d’Oro, al La Vela – Margherita Hack, proprio alle Caritas Parrocchiali per il loro lavoro, insieme a tante altre associazioni, al servizio delle famiglie, distribuendo merce, alimenti, indumenti, altrimenti destinati a essere gettati diventanto rifiuti. «E’ un onore per me – ha detto ieri il sindaco di Empoli dall’altare – rinnovare questa tradizione che non cela la grande collaborazione che da sempre va avanti tra il Comune e la chiesa locale. Un sostegno reciproco che nasconde la secolare vicinanza fra le due istituzioni cittadine. È impotante che insieme si continui a lavorare per aiutare chi ne ha bisogno, anche promuovendo un’economia circolare grazie al volontariato».

L'usanza che il Comune doni una cera alla chiesa della Collegiata ha origini molo antiche. Nel libro del Proposto di Empoli Monsignor Gennaro Bucchi, dal titolo ‘Guida di Empoli illustrata’, pubblicazione del 1906, parlando della Collegiata, scrive: "Nel giorno della festa di questo santo[patrono] veniva fatta l'offerta dal Comune, dalle milizie e dalle Arti della lana, speziali, fondachi, rigattieri e sarti, merciai, velettai e cappellai, legnaiuoli, muratori e pizzacagnoli, fabbri e maniscalchi, cuoiai e calzolai, tessitori e battilana, osti e beccai, fornai e panattieri, uccellatori e navicellai...". Da un documento del XVIII secolo emerge come il Comune continuò a stanziare annualmente la spesa per 6 libbre di cera da donare alla Chiesa della Collegiata (nel 1791 la spesa fu di lire 15.16).

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