Descrizione
COMUNICATO STAMPA
Empoli, 9 marzo 2004
Presentata anche una Carta di intenti. La ricerca sul
ruolo delle donne immigrate nel lavoro di cura
L'Osservatorio sull'immigrazione dei Comuni dell'Empolese-Valdelsa-Media
Valdarno pubblica i dati statistici e i grafici sulla presenza dei migranti
stranieri nel territorio della Asl 11. Si tratta della quarta pubblicazione
in materia. Dalla lettura dei dati, emerge nettamente che siamo di fronte
a un solido insediamento, dovuto a un'interazione positiva tra i progetti
dei migranti, la loro evoluzione in modelli ben individuabili, e la situazione
territoriale, con le risposte date da Amministrazioni e società
locali. Spicca, tra le informazioni raccolte, l'incremento di cittadini
prevalentemente di cinque nazioni di origine: Albania, Cina, Marocco,
Filippine e Senegal, che da sole arrivano a toccare l'80% delle presenze.
Inoltre, è aumentata la presenza delle donne dal 40,2% al 43,9%
e dei minori, dal 17,7% al 26,4%: si tratta di un dato molto positivo,
riconducibile a un riequilibrio delle presenze determinato dal ricongiungimento
familiare e dalla nascita di nuove famiglie sul nostro territorio. Questi
cittadini che vivono nel nostro territorio, lavorano e vanno a scuola,
costruiscono le loro famiglie, hanno dunque in qualche modo affidato il
proprio futuro alle istituzioni e alla capacità di queste di saper
innovare le politiche di governo del territorio.
Una nuova Carta di intenti,
relativa all'immigrazione è stata presentata sabato 14 febbraio,
in occasione del convegno "I diritti nel governo del territorio":
la Carta integra e aggiorna quella
del 1993 e la successiva revisione del 1998. La Consulta per l'Immigrazione
ed il Direttivo dell'Anci regionale la propongono agli amministratori
locali e alle realtà sociali della Toscana impegnate sul terreno
della solidarietà e della tutela dei diritti affinché la
sottoscrivano e la facciano propria. Nella Carta di intenti, si richiede
tra l'altro, una modifica, radicale e sostanziale, dell'attuale normativa
in materia di immigrazione e di condizione del cittadino straniero e il
riconoscimento del diritto di voto, almeno amministrativo, per le cittadine
ed i cittadini stranieri.
Nell'anno 2003, è stata svolta una ricerca su
"il ruolo delle donne immigrate nel lavoro di cura " in quattro
territori della Regione Toscana, il Comune di Firenze, i Comuni di Castelfiorentino,
Empoli e Fucecchio collegati nell'accordo di programma per l'immigrazione
dell'Empolese Valdelsa, il Comune di Livorno, la piana Pistoiese. La ricerca
è stata proposta e condotta dal Laboratorio "Punto di Partenza"
in collaborazione con Enti locali e Associazioni interculturali di donne
che agiscono sul territorio toscano. "L'immigrazione
femminile - è riportato in un primo resoconto -
è un punto nevralgico, uno dei fatti più invisibili e meno
conosciuti della globalizzazione. In questa catena, le donne immigrate
appaiono private dei diritti fondamentali delle persone".
Nel corso della ricerca, sono state effettuate interviste a un numero
consistente di donne migranti impegnate nel lavoro di cura. Gli obiettivi
della ricerca erano quelli di acquisire elementi conoscitivi sulla qualità del lavoro di cura, che viene svolto dalle cittadine immigrate prettamente
all'interno delle famiglie, nelle quali si trasferiscono, sono ospitate
per la cura di persone anziane o malate e vivono anche il loro tempo di
vita.