Descrizione
COMUNICATO STAMPA
Mercoledì 6 marzo 2013
APRITICENTRO! Giovedì 7 marzo 2013 Casa del Popolo di Pozzale
EMPOLI. Domani, giovedì 7 marzo 2013 alle 21.30 alla casa del Popolo del Pozzale si terrà l’ultimo appuntamento P-assaggi intorno al Premio Pozzale, proprio nel luogo dove, nel 1948, è iniziata la storia del ‘Premio letterario Luigi-Russo’. L’incontro sarà con la poetessa Cristina Alziati, autrice della raccolta Come non piangenti (Marcos y Marcos 2011) e con Luca Lenzini, direttore del Centro Studi Franco Fortini (Università di Siena) ed ha avuto origine all’interno dei focus groups creati in città, in concomitanza con le celebrazioni per la 60a edizione del Premio, per discutere di letteratura e delle possibili letture della realtà che attraverso di essa prendono vita.
Il ciclo di incontri promossi dal Comitato organizzatore del Premio e dal Comune di Empoli con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato, vedrà, in questo caso, protagonista un’opera di poesia, premiata lo scorso anno in piazza Farinata degli Uberti con una motivazione densa, scritta da Giacomo Magrini, che riportiamo di seguito.
"Da molto tempo, la poesia non riceveva premio, dal 1994, anno in cui lo ebbe l’ultima raccolta di Franco Fortini, Composita solvantur. Questo dato puramente esterno prende vivida luce, nella presente circostanza, dal forte rapporto che lega Cristina all’opera di Fortini. Nel passo della lettera di San Paolo ai Corinzi da cui è tratto il titolo del libro, si dice che il tempo è breve, rattratto, come traduce precisamente l’autrice nella poesia La creazione, e si dice che la figura di questo mondo passa. Cristina legge in queste frasi l’incondizionato farsi presente dell’altro, e la necessità di aprirsi a lui. L’io, che mai manca, pur mancando, ne sarà profondamente trasformato: “quando il manto di neve ero io...quando l’inverno ero io”. Hölderlin rielaborò una sua poesia. Il mutamento più grosso toccò il titolo che passò da Dichtermut, ovvero Coraggio del poeta, all’apparentemente opposto Blödigkeit, ovvero Ritrosia, Timidezza. Con questo mutamento, con questo spostamento di accento, Hölderlin ha offerto un insegnamento paradigmatico ai poeti degni di questo nome. Cristina Alziati lo ha fatto suo. Costante è nella sua poesia il coraggio del poeta, e costantemente accompagnato dalla ritrosia, dalla timidezza”.
La poesia, infatti, è qualcosa di centrale, ma contemporaneamente è anche sempre in un angolo, in un canto, si potrebbe dire giocando con la parola. Tale doppia e simultanea posizione è addirittura il contrassegno della poesia autentica. Le poesie di Cristina Alziati sono come cerotti messi su ferite antiche e recenti. Poiché il tempo è breve, poiché passa la figura di questo mondo, dobbiamo tirarli via con decisione, d’un sol colpo, per sentire il minor male possibile, per poter essere come non piangenti.
Al termine della serata, una degustazione di prodotti equo-solidali sarà offerta dall’associazione Gees. (pt)