Descrizione
EMPOLI – Una foto, a volte, può comunicare meglio di mille parole.
Le immagini del grande complesso edilizio situato tra via Caponi e via Gobetti, nella frazione di Ponte a Elsa, parlano da sole.
Una foto dello ‘scheletro’ dell’edificio scattata prima degli interventi di messa in sicurezza e bonifica e un’altra realizzata dopo la ‘cura’ voluta dall’amministrazione comunale.
La differenza è evidente e ha bisogno di pochi commenti.
Oggi la situazione attorno e dentro al cosiddetto ‘EcoMostro’ è notevolmente cambiata rispetto a quella di qualche mese fa.
Da qualche giorno sono terminati i lavori di smontaggio di tutti ponteggi prospicienti le strade perimetrali presenti nel cantiere, alcuni erano pericolanti. Per questo intervento il Comune di Empoli aveva chiesto alla curatela fallimentare, che si occupa della struttura e che ha sede nella sezione civile del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, di provvedere alla verifica statica.
A dicembre 2015 era già stata portata a termine un’imponente operazione di sfalcio della vegetazione infestante che negli anni era cresciuta attorno e dentro all’area.
L’immagine del ‘prima’ si riferisce agli inizi di dicembre scorso, quella del ‘dopo’ alla settimana appena trascorsa.
Le due fasi di intervento hanno comportato un miglioramento della qualità della vita per i residenti della zona che da anni vivevano condizioni di disagio più volte segnalate.
Un cambiamento frutto del costante interesse e dei continui contatti che l’amministrazione comunale di Empoli ha avuto con il curatore fallimentare.
L’obiettivo di restituire l’area a una condizione di vivibilità e dignità è stato raggiunto.
Adesso resta da risolvere l’annosa vicenda che riguarda questa proprietà, privata sottoposta da anni a procedura fallimentare, dopo il crack dell’impresa edile che stava costruendo il centro residenziale, complesso che, secondo il progetto, avrebbe dovuto ospitare decine di appartamenti.
Più volte in questi anni l’area, di 3.800 mq e il sovrastante immobile di 5mila metri cubi interrati e 15 mila 300 fuori terra (destinati a garage, fondi commerciali al piano terra, uffici e appartamenti ai piani superiori) è andata all’asta, ma senza nessuna soluzione, l’ultima risale a inizio 2014. Prossimamente dovrebbe essere indetta la nuova asta per l’intero immobile di Ponte a Elsa.