Premio Pozzale, una recensione al giorno - giorno 13

Prosegue la pubblicazione delle recensioni delle 27 opere selezionate dalla giuria del Premio Letterario Pozzale Luigi Russo che giunge quest’anno alla 63a...
Data:

03/07/2015

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  • Comunicato stampa

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EMPOLI – Prosegue la pubblicazione delle recensioni delle 27 opere selezionate dalla giuria del Premio Letterario Pozzale Luigi Russo che giunge quest’anno alla 63a edizione.

In attesa della consegna, che avverrà la sera di giovedì 16 luglio, a partire dalle 21.30, nel Chiostro degli Agostiniani, il Comitato organizzatore ha deciso di far conoscere i libri che sono stati valutati. Le recensioni vengono pubblicate, una al giorno, sul sito web premiopozzale.it e sulla pagina facebook collegata.

Uno scritto redatto direttamente dai componenti del comitato, appassionati di lettura ed esperti che vogliono far conoscere le opere partecipanti al premio.

Una recensione al giorno è il modo per accompagnare i cittadini e chi ama la lettura verso la cerimonia di premiazione del riconoscimento, nato a Pozzale nel 1948.

TITOLO: Storia intima della grande guerra. Lettere, diari e memorie di soldati dal fronte

AUTORE: Quinto Antonelli

CASA EDITRICE: Donzelli, 2014

Il libro raccoglie una ricca documentazione, finora inedita, secondo criteri innovativi. Si tratta di lettere e diari di soldati italiani, di diversa estrazione sociale e con vari gradi di istruzione, non sempre combattenti per l’esercito del Regno d’Italia: sono ben rappresentati sudditi di lingua italiana dell’impero Austro-ungarico, trentini, friulani, triestini, spesso mandati a combattere su fronti lontani, contro la Russia.

La tensione espressiva riesce a superare ostacoli alla comunicazione (il grado di istruzione ridotto, la censura militare, l’indicibilità dell’orrore vissuto) e ci dona testimonianze autentiche, che in passato sono state trascurate per lasciar parlare “verità” meno scomode, sostenute dalla retorica di chi ha studiato, è stato educato alla retorica risorgimentale ed è stato portatore di privilegi. Irrompono da queste pagine la vita nella deiezione della trincea, la nostalgia della casa e delll’ambiente da cui si proviene, l’assurdità sconvolgente delle strategie dei comandi militari, la presenza ossessiva della morte e di sofferenze senza perché.

Si tratta anche di sofferenze psichiche, per decenni rimosse e riportate al centro dell’attenzione da ricerche storiche recenti (di Bruna Bianchi, Antonio Gibelli e altri); alle vicende dolorosissime di decine di migliaia di soldati colpiti da malattie mentali è dedicato in particolare un film di Enrico Verra, “Scemi di guerra”allegato al volume.

Un elemento di grande interesse è costituito dalla lingua di questi documenti, autentica ed efficace, pur tra tante lacune ortografiche e con caratteri dialettali e regionali; per decenni avevamo intravisto questa lingua, assai meno ingessata di quella praticata dai colti, grazie agli studi del grande linguista austriaco Leo Spitzer, che lavorando all’ufficio Censura austro-ungarico aveva acquisito una documentazione notevole delle lettere di dei prigionieri di guerra italiani. Oggi gli studi di storia della lingua e di grammatica sono abbastanza maturi da permetterci una lettura meno pregiudicata di queste testimonianze, senza l’ottusità della matita rosse e blu per segnare la distanza da una lingua standardizzata, spesso inerte.

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Ultimo aggiornamento: 28/03/2024 18:33

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