Premio Pozzale, una recensione al giorno - giorno 15

– Prosegue la pubblicazione delle recensioni delle 27 opere selezionate dalla giuria del Premio Letterario Pozzale Luigi Russo che giunge quest’anno alla 6...
Data:

06/07/2015

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  • Comunicato stampa

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EMPOLI – Prosegue la pubblicazione delle recensioni delle 27 opere selezionate dalla giuria del Premio Letterario Pozzale Luigi Russo che giunge quest’anno alla 63a edizione.
In attesa della consegna, che avverrà la sera di giovedì 16 luglio, a partire dalle 21.30, nel Chiostro degli Agostiniani, il Comitato organizzatore ha deciso di far conoscere i libri che sono stati valutati. Le recensioni vengono pubblicate, una al giorno, sul sito web premiopozzale.it e sulla pagina facebook collegata.
Uno scritto redatto direttamente dai componenti del comitato, appassionati di lettura ed esperti che vogliono far conoscere le opere partecipanti al premio.
Una recensione al giorno è il modo per accompagnare i cittadini e chi ama la lettura verso la cerimonia di premiazione del riconoscimento, nato a Pozzale nel 1948.

TITOLO: Campo dei fiori: storia di un monumento maledetto
AUTORE: Massimo Bucciantini
CASA EDITRICE: Einaudi, 2015

Bucciantini disegna la storia tormentata - ma a lieto fine - del monumento a Giordano Bruno, eretto nel 1889 in Campo dei Fiori, nel luogo in cui fu bruciato, ricostruendo gli ambienti e le iniziative che ne hanno resa possibile la collocazione, a partire da gruppi di studenti universitari romani, presto affiancati da studenti pisani, napoletani e di altre città, spesso non ben informati sulla figura e gli scritti del filosofo, ma mossi dal suo significato simbolico nell’ambito del laicismo postrisorgimentale, e contrastati dalle chiusure di un Consiglio Comunale, quello romano, a sua volta incapace di muoversi in maniera autonoma rispetto a una Chiesa arroccata.
Tali chiusure sembrano avere richiamato attenzioni e alleanze intorno all’iniziativa un po’ ingenua e certo infarcita di linguaggio retorico dei promotori, tra i quali un posto di spicco ebbe, come dimostra per la prima volta Bucciantini, l’esule francese Armand Lévy, di origini ebraiche e sfuggito alle persecuzioni dopo la tragica conclusione della comune di Parigi. Gli intellettuali e i più noti protagonisti del Risorgimento, a parte il generoso Garibaldi, fanno fatica a capire il possibile significato di quest’iniziativa, in un’Italia prosaica e in difficoltà di ogni tipo, alle prese con i primi governi della sinistra storica, cauti nei confronti di ogni iniziativa laica e con possibili componenti popolari. Poi, pian piano, arrivano le prime adesioni, e addirittura Labriola, chiamato a Pisa per parlare di Bruno agli universitari, si documenta, chiedendo consigli bibliografici al giovane Benedetto Croce.
Il Vaticano reagisce in modo goffo e scomposto, cerca di suscitare resistenze nei fedeli, e addirittura il segretario di Stato, dopo aver profetizzato disordini e violenze di piazza, offre biglietti ferroviari gratuiti ai Romani perché si rechino altrove in quel giorno di Pentecoste. Ma l’evento diventa una festa per masse di persone arrivate apposta a Roma, come testimoniano le numerose fotografie. Intanto, “raccolta e austera, lontana dalle rappresentazioni esteriori delle virtù eroiche, la statua” (opera di Ettore Ferrari) “induceva alle piccole virtù del silenzio e della riflessione, e forse anche per questo dava corpo a un’idea di cambiamento e di speranza.”

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Ultimo aggiornamento: 28/03/2024 18:33

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