Descrizione
EMPOLI Empoli è casa mia, me la porto dietro in ogni mio spostamento professionale. Questa è una città che ha mantenuto ancora viva la capacità di stringere rapporti interpersonali. Quando uno lavora fuori ne sente la mancanza. E poi è una città in cui le donne da sempre hanno avuto un ruolo di primo piano, dalle fiascaie alla confezioniste. Parole di Rossella Orlandi, direttore nazionale dell’Agenzia delle Entrate, protagonista ieri, martedì 22 luglio, di una serata tutta al femminile in piazza Farinata degli Uberti, di fronte a Palazzo Ghibellino, insieme al sindaco di Empoli Brenda Barnini e Lucia Aterini, giornalista de Il Tirreno. Orlandi, da poco più di un mese Lady Fisco (proprio ieri la delibera ufficiale) e ora alla guida dei 41mila dipendenti dell’Agenzia delle Entrate italiana, ha parlato del suo lavoro, delle sue passioni, ma anche delle difficoltà che possono trovare i colleghi che si vedono anche pesantemente offendere, minacciare o essere oggetto di attentati: Non siamo vessatori ha detto in uno dei passaggi più sentiti noi applichiamo solo le leggi dello Stato. E guai a non farlo. Quando ho iniziato a lavorare mi hanno fatto giurare sulla Costituzione, un gesto non banale che si dovrebbe tornare a fare. Semmai sto lavorando a una semplificazione del settore e a una sua maggiora umanizzazione.
Al centro di tutto però sempre Empoli e il rapporto con la sua città in cui ha iniziato la carriera come giovane funzionaria appena laureata per poi proseguire a Firenze, Roma, Torino e da pochi giorni ancora a nella capitale chiamata dal Governo col Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha spiegato a fine evento non ci eravamo mai incrociati, mai conosciuti. Di fronte a oltre cento persone, e a tanti curiosi che si soffermavano durante lo struscio per le strade del centro con i negozi aperti, si è parlato di Empoli.
I miei colleghi mi prendono in giro. Ogni volta che devo fare un esempio ha detto Rossella Orlandi richiamo la mia città e dicono che per me ‘Empoli è il centro del mondo’. Io qui ho le mie radici, la mia famiglia, le mie amiche. Dopo una settimana in cui lavoro 12 ore al giorno e oltre non vedo l’ora di tornare, stare con i miei cari, e ritrovare la dimensione che spero questa città non perda mai. Sulla situazione di Empoli Orlandi ha detto: E’ una città che deve riprendere il passo. Ma credo che, come avvenuto già in passato, anche stavolta sarà cambiare il proprio volto. Qui ci sono sempre state esperienza innovative, nella scuola, nelle professioni. Lo spirito innovativo e coraggioso non è mai mancato. E’ una città viva, lavorativa, solidale, in cui la donna ha sempre giocato un ruolo centrale. Credo che anche adesso Empoli, che mi piace definire ‘città aperta’, culturalmente e non solo, possa rigenerarsi diventando un centro di riferimento per i servizi. Si avverte un nuovo entusiasmo in città, anche grazie all’elezione di Brenda Barnini.
Rossella Orlandi conosce il sindaco fin dalla sua adolescenza: Era compagna di classe alla scuola media con mia figlia. Credo di poter dire, perché appunto l’ho vista crescere, che Brenda non è approdata a questo ruolo casualmente. Lei si è preparata per quello che fa. Lei voleva arrivare dove è per lasciare il segno e così farà. Giovane, determinata, seria e competente. Penso che gli empolesi lo abbiano capito e se ne stiano accorgendo.
Grazie alle domande della giornalista Aterini si è parlato anche dei problemi più sentiti a Empoli: Quello che avverto - - ha detto il sindaco Barnini - è che questa città ha voglia di ripartire. Io sto lavorando per far sì che Empoli torni a essere orgogliosa di ciò che è, incuriosita di ciò che potrà essere. E se ci riuscirà non sarà certo merito del sindaco ma dei cittadini. Io sogno una città più aperta, più mobile, più democratica. (GC)