Tutta un'altra scuola', ecco il 'Senza Zaino' Incontro ad Avane per conoscere il progetto

Si presenta la scuola ‘Senza Zaino’, nuovo modello didattico inaugurato quest’anno in 3 scuole del Comune di Empoli che hanno aderito al progetto fortement...
Data:

16/11/2015

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  • Comunicato stampa

Descrizione

EMPOLI - Si presenta la scuola ‘Senza Zaino’, nuovo modello didattico inaugurato quest’anno in 3 scuole del Comune di Empoli che hanno aderito al progetto fortemente voluto dall’amministrazione comunale. Il convegno sarà l’occasione per far conoscere e promuovere questo nuovo modello di fare scuola, fondato sulla responsabilità come valore da promuovere negli alunni. Una scuola-comunità che si apre alla collaborazione, al mettere in comune spazi, tempi, regole e progetti. ‘Senza Zaino’ diventa un’importante opportunità per adottare un metodo di lavoro che renda partecipi gli alunni e piacevole l’apprendimento: vedere i bambini che gestiscono in autonomia alcuni momenti della giornata scolastica (le uscite al bagno o gli spostamenti nei laboratori) vuol dire aiutarli all’autocontrollo, ma soprattutto fidarsi di loro. L’incontro, in programma sabato 21 novembre, dalle 9.30 alle 12.30, all’interno della nuova sala polifunzionale al centro La Vela - “Margherita Hack” di Avane, (ex mercato ortofrutticolo, in via Magolo) è rivolto a insegnanti, famiglie e a tutti coloro che sono interessati .

Le parole chiave presenti nelle stampe dell’invito sintetizzano cosa sia il ‘Senza Zaino’.
Spazi ospitali: lo spazio è pensato, progettato e curato, considerato ‘bene comune’ così da promuovere il valore dell’appartenenza a quel luogo. Questo permette ai bambini e agli adulti di star bene a scuola e di promuovere le loro capacità di apprendimento, imparando regole fondamentali di convivenza dai luoghi che abitano.
Tempi distesi: tutti i bambini per apprendere hanno bisogno di tempi distesi e del rispetto dei ritmi e dei tempi individuali. Nella scuola c’è bisogno di tempo per essere ascoltati, per conversare, per costruire insieme ‘le leggi’ che regolano la vita giornaliera della scuola. Nella scuola occorre tempo per costruire atteggiamenti e comportamenti che ci permettano di cogliere e valorizzare tutti i bambini con le loro specificità.
Relazioni cooperative: in un clima di serenità, rispetto, ascolto e attenzione, sono facilitate le relazioni cooperative fra i bambini che si sviluppano a partire da piccole azioni quotidiane già dalla scuola dell’infanzia, attraverso l’assegnazione di piccole responsabilità nella gestione della classe, la progettazione di attività in coppia o in piccolo gruppo e soprattutto costruendo insieme percorsi individuali di apprendimento.
PROGRAMMA - Il programma del convegno è ricco.
Aprirà i lavori alle 9.30 il sindaco Brenda Barnini, che introdurrà e coordinerà la mattinata. Il convegno è promosso dal Comune di Empoli, con il contributo organizzativo del Centro Studi “Bruno Ciari”. Sono previsti interventi di autorevoli esperti:
Manuela Salani, responsabile nazionale delle Scuole Infanzia Senza Zaino, che si concentrerà sugli aspetti fondanti di questo progetto;
Margherita Carloni, responsabile nazionale del Gruppo Formatori Senza Zaino, che presenterà l’esperienza ormai decennale dell’Istituto Comprensivo di Montespertoli;
Ornella Piccini, psicoanalista e psicoterapeuta, che focalizzerà il suo intervento sull’apprendimento spontaneo cooperativo attraverso l’ascolto delle emozioni. «Sarà un’occasione importante per confrontarci con i genitori, le insegnanti e i pedagogisti sul progetto ‘senza zaino’ – spiega il sindaco di Empoli Brenda Barnini – che da quest’anno è stato avviato in due scuole primarie della città, ad Avane e Cortenuova. Abbiamo sempre più bisogno di una scuola basata sulla responsabilità, la partecipazione e la condivisione, che promuova le competenze e la centralità del bambino. Innovare i modelli educativi recuperando i capisaldi della pedagogia è l’obiettivo che ci proponiamo di cogliere con la scuola ‘senza zaino’. Fondamentale in questo percorso è il pieno coinvolgimento delle famiglie e degli operatori per dare vita, tutti insieme a “Tutta un’altra scuola”».

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