Descrizione
David Reimondo, firma un intervento luminoso che riflette sul linguaggio e sui contesti culturali, aprendo nuove possibilità di interpretazione dello spazio pubblico.
Nell’installazione per la Piazzetta Madonna della Quiete, dal titolo Nuovi Linguaggi Determinano la Nascita di Nuovi Mondi, Reimondo invita a percepire un nuovo sistema di codificazione e pensiero. Sulla facciata della piazza proietta un insieme di grafemi tratti dal suo alfabeto inedito, accanto a parole in lingua italiana. Il testo scelto è stato estratto dai versi della Divina Commedia di Dante, Inferno, Canto X, dedicato a Farinata degli Uberti, il capitano ghibellino che, nel Concilio di Empoli del 1260, si oppose alla distruzione di Firenze e a cui è intitolata la piazza centrale della città.
“Non fiere li occhi suoi lo… vivo ten vai così parlando onesto… che s’è dritto… loquela… volgiti! Che fai? Vedi là… a ciò non… io ch’era d’ubidir…”
L’opera diventa così un invito a rallentare: a sostare, indugiare, prima di procedere. Un invito ad aprire lentamente il campo delle possibilità, abbandonando la razionalità in favore del gioco e dell’intuizione, per imparare a leggere i nuovi codici proposti dall’artista. Un linguaggio “extraterrestre”, forse, ma anche una metafora di condivisione: libero da strutture predefinite, aperto al nuovo, al differente, all’ignoto.
Reimondo apre porte e suggerisce percorsi, accettando la sfida di confrontarsi con ciò che ancora non esiste, non è riconoscibile come codice o schema, non è stato legittimato da stili, mode o convenzioni. Anticipa il futuro e per questo si fa portavoce del cambiamento. Attraverso la luce, il colore e i suoi simboli, l’artista invita il pubblico a interrogarsi su come comunichiamo, su cosa significhi davvero “capire” e su quanto il linguaggio sia condizionato dal tempo, dallo spazio e dalla cultura di appartenenza.
L’installazione diventa così uno spazio di possibilità, dove il significato nasce nuovo, nell’incontro tra segno e osservatore. Il dialogo con la storia, i personaggi e i testi letterari che Reimondo attiva nella piazza mantiene viva la connessione con un passato che ancora plasma la memoria collettiva.
In un’epoca dominata dall’eccesso comunicativo, la sua opera restituisce valore al linguaggio, all’ambiguità e alla pluralità dei codici. La piazza, da luogo di passaggio, torna a essere spazio di incontro, decifrazione e meditazione: un momento di sospensione, in cui riconnettersi con ciò che spesso resta invisibile nelle dinamiche urbane e quotidiane.
David Reimondo (Genova, 1973)
Il lavoro di David Reimondo si concentra sull’individuo, sul recuperare la propria intima soggettività, condizione che può diventare, anche, contributo alla collettività. “L’esperienza è insieme sonora, visiva ed intellettiva e ci appartiene in quanto esseri umani…
L’immaginazione non è che un’energia che ci unisce al mondo, costituendo un ponte fra esterno e interno”. Da qui nascono e si sviluppano le tematiche di ricerca di David Reimondo: “Anime”, “Cellule”, “Corpo”, “Interazione” e “Pensiero”, e da quest’ultimo nascono poi due ulteriori campi di indagine: l’Etimografia, le parole che non esistono, e la Cromofonetica, il nuovo modo di scrivere e chiamare foneticamente i colori; i due neologismi creati dall’artista, corrispondono ai sistemi segnico e fonetico da lui inventati e rappresentano il complesso esercizio di de-addestramento culturale compiuto, verso una profonda 'tabula rasa linguistica’. E l’Etimografia è proprio lo strumento che Reimondo sceglie per dialogare con la città di Empoli: “L’Etimografia è il risultato dello sforzo intellettuale nel ridare un nuovo segno grafico e un nuovo suono vocale ai significati delle parole che l’uomo usa per comunicare. Questa azione si concretizza nella produzione di progressivi schizzi a penna cercando di ottenere l’immagine più corrispondente alla mia personale visione del significato posto. Queste azioni, che chiamo “esercizi di de-addestramento culturale”, sono importanti per poter violentare le eredità iconografiche che ci appartengono e trovare la rappresentazione grafica e sonora più somigliante a noi, non in senso distruttivo, ma creativo, per essere più puri e aperti a nuove scoperte, senza nessuna pretesa di invenzione di una nuova lingua da adottare.” (David Reimondo).
Fra le principali mostre in Italia e all’estero ricordiamo: Arte alle Corti. Internet Vittoriano, Torino (2024); Cromofonetica, Mazzoleni, Torino (2024); Nessun Dorma, Scuola di Alto Perfezionamento Musicale, Saluzzo (2023); Frammenti di un discorso amoroso, Museo Novecento, Firenze (2019); Il muscolo del pensiero è il cervello, Mazzoleni, Torino (2019); Linea etimografica, Teatro Filodrammatici, Milano (2018); Le parole che non esistono, The Open Box, Milano (2017); Di Meo Gallery, Parigi (2010); Gian Enzo Sperone Gallery, Sent, Svizzera (2009). Numerose sono le esposizioni collettive in musei e gallerie in Italia e all’estero: XNL Aperto 2024, Piacenza, The Shit Museum, Campremoldo (2024); Dialoghi e altri Sguardi. Il Tempo della Comunanza, La Castiglia di Saluzzo (2024); Vis-à-Vis. Ritratti moderni e contemporanei, Musei Civici Palazzo Buonaccorsi, Macerata (2024); Peccioli, Pisa (2021, opera pubblica permanente); Galleria d’Arte Moderna di Torino, Torino (2020); More Than Words, Mazzoleni, Londra (2018); Palazzo Palmieri, Monopoli (2017); The Open Box, Milano (2017); Unicredit Pavilion, Milano (2015); Fondazione Piero Manzoni, Milano (2014); Hôtel des Arts, Tolone, Francia (2013); CoCA Centro d’Arte Contemporanea Znaki Czasu, Toruń, Polonia (2012); Winzavod Centre for Contemporary Art, Mosca (2011); 2nd Malindi International Biennale of art, Kenya (2008); 9th Cairo International Biennale, Egitto (2003); Biennale Méditerranéenne.