Anche il sindaco Brenda Barnini firma il ‘Patto per la lettura’: investire su libri e biblioteche per una cittadinanza attiva e responsabile

Il Comune che organizza Leggenda ha già il riconoscimento di ‘Città che legge’

Anche il sindaco Brenda Barnini firma il ‘Patto per la lettura’:  investire su libri e biblioteche per una cittadinanza attiva e responsabile

EMPOLI –  Esattamente un anno fa a Empoli veniva riconosciuto il titolo di ‘Città che legge’. Un riconoscimento basato sul costante impegno che l’amministrazione comunale profonde, attraverso la biblioteca ‘Renato Fucini’, nella promozione della lettura e del libro. 
Un po’ di numeri del 2018: 14 Caffè letterari, ciclo di incontri con gli autori; 12 'Empoli che scrive', rassegna che dà voce alla produzione editoriale di ‘casa nostra’; 'Fatti un regalo: dona un libro alla tua biblioteca', campagna di crowdfunding, comprare un libro e condividerlo con altri donandolo alla biblioteca; 'Bibliodonna', tradizionale opuscolo bibliografico dedicato a vari argomenti del mondo femminile.
Non solo, per bambini e ragazzi, anche e soprattutto d’estate, decine di iniziative mensili fra letture e sezioni didattiche divise in varie fasce di età.

E poi il fiore all’occhiello, il Festival Leggenda, che è diventato, in due edizioni, uno dei punti di riferimento per autori di libri per ragazzi con oltre 20.000 presenze, fra studenti e le loro famiglie. 
Insomma decine e decine le iniziative, gli incontri, gli appuntamenti organizzati per coinvolgere tutta la cittadinanza, adulti, ragazzi e bambini nella promozione della lettura e per trasmettere l’amore per i libri. 

Stamani, un altro passo importante, il sindaco Brenda Barnini ha firmato in Regione Toscana un patto che ha l’obiettivo di fare squadra fra soggetti pubblici e privati nella creazione di un percorso ampio e articolato di promozione del libro e della lettura. Empoli è stato chiamato proprio in quanto Comune organizzatore di Leggenda.

L'obiettivo è mettere in campo risorse e progetti che potranno rappresentare un riferimento anche a livello nazionale, sul solco di buone pratiche già avviate: a partire dagli investimenti per le biblioteche pubbliche e le 12 reti documentarie toscane per arrivare al bando sui progetti per la bibliodiversità, senza dimenticare iniziative rivolte a specifiche realtà di potenziali lettori, per esempio in carcere e in ospedale, oppure i servizi di prestito in 13 lingue straniere.