APPELLO A ONU, UE E USA PER FERMARE LE VIOLENZE IN MEDIO ORIENTE

COMUNICATO STAMPA

Empoli, 6 aprile 2002

Ieri sera, Consiglio Comunale aperto. Approvato un ordine del giorno. Gli interventi dei cittadini.

Si è tenuto ieri sera il Consiglio Comunale aperto sulla drammatica crisi in Medio Oriente. Un Consiglio che è stato arricchito dagli interventi della cittadinanza, del Proposto di Empoli, Monsignor Giovanni Cavini, dai rappresentanti di organizzazioni e associazioni. La tragica escalation del conflitto tra israeliani e palestinesi, l'emergenza umanitaria nelle città occupate dall'esercito israeliano, il rischio di un allargamento della crisi a tutta la zona mediorientale rendono urgente un'azione decisa delle massime istituzioni internazionali e degli Stati Uniti per ottenere il rispetto delle recenti risoluzioni dell'Onu, che chiedono l'immediato ritiro dell'esercito israeliano dalle città palestinesi, la cessazione di tutte le violenze (risoluzioni 1402 e 1403 del Consiglio di sicurezza dell'Onu), e il riconoscimento del principio "due popoli, due Stati" (risoluzione 1397).

Il Consiglio Comunale ha approvato con il voto della maggioranza e di Rifondazione Comunista, un ordine del giorno in cui, tra l'altro, alla condanna di ogni forma di azione terroristica si accompagna la condanna di <ogni forma di sottomissione, di spregio della dignità nazionale, di violenza aperta operata da un Governo straniero nei confronti di un altro popolo, la volontà di Israele di delegittimare se non assassinare Yasser Arafat>; si ritiene <indispensabile un'azione più decisa ed urgente dell'Onu, dell'Ue e degli Usa per intensificare l'azione politica per l'immediato cessate il fuoco, facendo ricorso anche a pressioni di carattere economico>; si ritiene <necessario l'invio in Medio Oriente di una forza militare di interposizione da parte delle Nazioni Unite, affinché cessino l'azione di guerra unilaterale israeliana e quella devastante dei kamikaze terroristi, per giungere al più presto al rispetto degli accordi di Oslo del 1993>. Si chiede il riconoscimento dello Stato di Palestina da parte del Governo italiano, l'invio di una delegazione di osservatori della Commissione Esteri del Parlamento italiano, la convocazione di una conferenza internazionale di pace che veda coinvolto in prima persona l'Onu. Infine, si impegna l'Amministrazione Comunale ad aderire alla manifestazione indetta da Regione Toscana, Anci Toscana e Urpt, in programma lunedì 8 aprile a Firenze.

<Quello che serve - ha detto il sindaco Vittorio Bugli - è un ritiro di Israele dalla Cisgiordania e da Gaza, da tutti i territori e l'invio di una forza militare decisa dall'Onu che faccia cessare l'attacco militare di Israele e fermi l'azione dei terroristi, che dopo un graduale ritiro israeliano garantisca la nascita di uno Stato palestinese, blindandone i confini. Ma questa può essere pura utopia se non riparte il dialogo. Un accordo politico per poter prendere corpo ha bisogno di un'azione diretta dell'Europa e degli Usa. Prodi e Bush si devono mettere in gioco in prima persona, recandosi sui luoghi del conflitto, visitando i territori. Imponendo la pace e gli accordi politici, anche facendo valere la forza economica. Noi, come Comune, continueremo ad assicurare il nostro impegno e la nostra azione dal basso, insieme alle istituzioni, alle associazioni e ai cittadini>.

Sono intervenuti Sergio Marzocchi dell'Arci, Giusi Larocca della Sinistra Giovanile, Monsignor Giovanni Cavini, Beatrice Cioni, coordinatrice di Action for peace e rappresentante dell'associazione Quartomondo, Giovanni Occhipinti segretario della Cgil di Empoli, don Renzo Fanfani, parroco di Avane.

Sergio Marzocchi, a nome dell'Arci, ha chiesto <un atto formale da parte dell'Italia per arrivare alla condanna di Sharon, che con la sua politica sta portando una provocazione al mondo intero>.

Giusi Larocca della Sinistra giovanile chiede che non vengano taciute le differenze: <Siamo dalla parte dei palestinesi e degli israeliani pacifisti, deve essere chiaro a tutti che siamo in presenza di un popolo oppresso e di un popolo che opprime e che Sharon è un criminale di guerra>.

<C'è una urgenza di pace in quelle terre - ha detto Monsignor Cavini -, di deporre immediatamente le armi e cessare le violenze. E c'è la necessità di trovare una soluzione duratura per una convivenza pacifica tra questi due popoli che hanno maturato in tanti anni una contrapposizione profonda, un odio che impedisce il riconoscimento delle ragioni dell'altro>.

<In Palestina è in atto una violazione dei più elementari diritti umani, c'è una vera e propria emergenza umanitaria>, ha spiegato Beatrice Cioni. <Difendere i palestinesi attaccati significa difendere anche, oggi, l'anima di un popolo, quello israeliano, accecato dall'odio>.

<Quello che accade in Palestina diventa la metafora di un futuro assetto mondiale - ha detto don Fanfani -, è un altro capitolo della guerra globale, la sconfitta della speranza. Ma la mia coscienza e la mia fede mi dicono che dobbiamo ribellarci, non cedere alla tentazione di perdere la speranza>.

Giovanni Occhipinti ha proposto una iniziativa immediata: <La CGIL di Empoli promuoverà una sottoscrizione per inviare subito aiuti umanitari a quelle popolazioni>.

Il Consiglio ha osservato un minuto di silenzio per le vittime delle violenze in Medio Oriente.