Carovana antimafia: l'incontro con Giuseppe Cipriani

COMUNICATO STAMPA

Empoli, 10 luglio 2002

Ieri sera, presso l'ex Convento degli Agostiniani, nel progetto "Investire in democrazia"

Per la prima volta, la Carovana antimafia è passata da Empoli. E' accaduto nella giornata di ieri: il passaggio si è articolato in vari appuntamenti, da quello del mattino, quando 4 ludobus hanno fatto animazione con i bambini dei centri estivi, a quello del pomeriggio al parco Mariambini per chiudere, ieri sera, con l'incontro pubblico al quale hanno preso parte, insieme al Sindaco Vittorio Bugli, Giuseppe Cipriani ex parlamentare Ds ed ex sindaco di Corleone, che ha promosso il rilancio economico e sociale di Corleone, ha partecipato alla confisca della villa di Riina e altre attività antimafia in prima linea come la confisca di molti ettari di terra al mafioso Liggio; Alfio Foti vice presidente di "Libera"; Vanna Van Straten e Maurizio Pascucci, portavoce di Libera in Toscana.

La denuncia di Giuseppe Cipriani è esplicita: "Vi sono nuove collusioni della classe politica siciliana con la mafia. Non possiamo arretrare di un millimetro, perché la crisi è drammatica. L'avvelenamento della democrazia che parte dalla Sicilia rischia di allargarsi inevitabilmente a tutto il paese. Le cosche mafiose controllano il territorio come se fossero organizzazioni parastatali". L'analisi della realtà siciliana svolta da Alfio Foti porta ad inequivocabili conclusioni: "Dobbiamo dar vita ad una nuova stagione di resistenza in Sicilia, per sconfiggere la mafia non basta gestire l'emergenza, serve una costante azione di contrasto a tutti i livelli. L'educazione alla legalità deve essere una pratica quotidiana, altrimenti non esistono altri modi possibili di sconfiggere la mafia".

Il Sindaco di Empoli, Vittorio Bugli, ha invitato a non abbassare mai la guardia su queste questioni: "La mafia può sembrare lontana dalla nostra realtà, ma bisogna mantenere sempre alta l'attenzione, perché alcune infiltrazioni possono avvenire anche in situazioni che riteniamo sicure. Anche le nostre zone possono attirare l'interesse della criminalità organizzata e mafiosa, soprattutto nell'ambito degli appalti pubblici. Da questo punto di vista, quanto sta accadendo in Sicilia ci riguarda tutti da vicino. Nell'agenda politica del Governo, la Sicilia dovrebbe essere al primo posto".