COMUNICATO STAMPA
Empoli, 26 novembre 2005
Domani, domenica 27 novembre alle 17 alla sala Il Momento. Quinto appuntamento
Quinto appuntamento per la rassegna teatrale “Dire, Fare, Teatrare”, domani, domenica 27 novembre alle 17 alla sala Il Momento. Sarà una gioia per grandi e piccini assistere ad uno spettacolo di un giullare e cantastorie della compagnia del ‘Teatro Comunicanti’, che racconterà la favola di Cappuccetto rosso arricchita di nuovi ‘colori’. È Bruno Munari il protagonista di “Quanti belli colori”. Da anni prende una delle storie più semplici e popolari che esistano, Cappuccetto rosso, appunto, e con la sua inesauribile fantasia, pensa di dare al cappuccio una serie di colori diversi dal classico rosso. Così Cappuccetto diventa verde, giallo, blu e anche bianco e ogni volta che il cappuccio cambia colore, cambia la storia. L’età consigliata è per bambini dai tre agli otto anni. La tecnica utilizzata è quella dell’attorte e dei pupazzi.
Lo spettacolo si inserisce nella rassegna “Dire, Fare, Teatrare”, promossa dal Comune di Empoli con la collaborazione della Fondazione Toscana Spettacolo e della compagnia teatrale Giallo Mare Minimal Teatro
I prossimi appuntamenti sono: domenica 4 dicembre 2005 Tanti Auguri della compagnia “Stilema”; domenica 11 dicembre, Cenerentola; lunedì 26 dicembre Prezzemolina.
I biglietti possono essere acquistati presso la biglietteria della sala il Momento, il giorno stesso dello spettacolo. Il costo è di 3,58 euro.
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Un attore-imbonitore, giullare e cantastorie, un tavolo lungo lungo, un mucchio di oggetti, un libro di incredibile e fantastica visione, una storia nota a chiunque, una pentola piena di colori, un mestolone di legno... Tempo di cottura 60 minuti ed ecco pronto lo spettacolo. L'unica premura, servire ben caldo. Lo spettacolo è giocato da un personaggio che assume in sé le caratteristiche di più figure: il bagatto delle carte, il giullare delle corti, l’imbonitore delle fiere. È lui, Bruno Munari, solo lui a condurre la narrazione e il viaggio attraverso i colori delle storie, sopra un tavolo lunghissimo di figure strane, derivate dalla nostra quotidianità. Figure che prendono vita e diventano imprevedibili personaggi delle varie storie. Proprio così. Ad ogni colore e ad ogni versione del racconto è stato avvicinato un materiale: legno per il verde, metallo per il giallo, plastica per il blu, stoffa per il bianco. È con queste materie che l’attore gioca, supportato da una scenografia musicale espressamente scritta per lo spettacolo, ne conduce il racconto, ne interpreta i ruoli, le voci, gli ambienti, conducendoci in un viaggio all'insegna della creatività e della semplicità.