Diritti civili: “Ho raccolto una richiesta dei cittadini”

 

EMPOLI - “Non voglio andare contro l’ordinamento italiano, bensì voglio essere un sindaco che si fa guidare dall’amore verso la propria comunità, un amore rivolto a tutti, senza differenze né discriminazioni. Un sindaco deve raccogliere le richieste dei suoi concittadini e cercare di soddisfarle nei limiti imposti dalla legge. Ma ha il diritto-dovere di farsi portavoce di nuove esigenze che una società in continua evoluzione avanza verso lo Stato”.

Sono le parole del sindaco di Empoli Brenda Barnini che commenta l’invito da parte della Prefettura di Firenze ad attenersi alla normativa vigente in merito alla trascrizione sul registro di Stato Civile dei matrimoni fra persone dello stesso sesso contratti in paesi esteri.

“Questo provvedimento – prosegue il sindaco di Empoli - è un tentativo di dar voce alla coscienza contemporanea delle persone, una coscienza che si sta inevitabilmente rinnovando sulla scia dei cambiamenti dell’umanità che toccano anche la morale individuale e familiare”.

Brenda Barnini ha voluto dare un primo, chiaro e significativo riconoscimento politico e istituzionale di un diritto civile riconosciuto in quasi tutti i Paesi europei. Un invito rivolto anche al Parlamento Italiano: “Anche le istituzioni italiane devono rispondere alla realtà e ai bisogni che mutano. In questo caso, se davvero siamo in una Comunità Europea, è evidente come non si possa restare ciechi di fronte al diritto dei coniugi dello stesso sesso a vedere riconosciuti i diritti civili”.

“Persino la Chiesa Cattolica, grazie al nuovo corso inaugurato da Papa Francesco, ha aperto al suo interno una profonda riflessione sulla famiglia e nel Sinodo, riunitosi oggi in Vaticano, i vescovi e i cardinali hanno iniziato a confrontarsi. Questo, suggerirebbe a tutti di assumere un atteggiamento mentale quanto meno dubitativo”.

“I sindaci che hanno aperto i registri del loro Stato Civile non cercano una facile vetrina sulla pelle delle persone, ma sono semplicemente pronti a rispondere alle loro comunità, sono sensibili a una richiesta della società contemporanea e sono anche aperti a fare propri diritti che in Europa sono da anni regolarmente riconosciuti".

“Di fronte a un diritto civile non abbiamo paura. Quando si tratta di diritti civili non arretriamo di un passo. Se di fronte alla legge italiana il provvedimento adottato dal sindaco di Empoli e da altri sindaci in Italia è solo simbolico non spetta a me deciderlo. Ma si tratta sicuramente dell’inizio di una battaglia di civiltà. Di un tentativo forte di sensibilizzare il Parlamento che, di fronte a quello che tutti ritengono un ‘vuoto normativo’ rispetto ai maggiori paesi dell’Unione Europea, deve legiferare e deve raccogliere il messaggio che arriva ogni giorno dai cittadini”.