Empoli capitale morale dell'antifascismo toscano. In 500 per ricordare i volontari partiti per la guerra di Liberazione

 

EMPOLI – Una sala cinematografica gremita da oltre cinquecento persone, una cerimonia sentita e partecipata, svoltasi a pochi metri da piazza del Popolo, da quella piazza in cui martedì 13 febbraio 1945 partirono in 532, ragazzi neanche 18enni, uomini, figli e padri, percontribuire alla guerra di liberazione nazionale, per liberare l’Italia da fascisti e nazisti.

E dopo gli interventi delle autorità, seguiti in silenzio da tutti i presenti al cinema ‘La Perla’, il corteo per le strade della città che ha toccato i luoghi simbolo di quegli anni di sofferenze e poi di libertà: piazza XXIV Luglio col cippo ricordo della rappresaglia nazista dove furono fucilati 29 empolesi, piazza della Vittoria e il monumento ai caduti e quindi piazza del Popolo di fronte alla lapide posta in occasione del 35° anniversario della partenza dei volontari.

L’inno nazionale, l’alza bandiera, il picchetto d’onore, le note della banda, l’intonazione di ‘Bella ciao’ da parte dei rappresentanti delle associazioni di ex partigiani ed ex deportati, le deposizioni delle corone, i ricordi e la presenza di alcuni di quei 532, il tutto unito a un clima grigio e piovoso, hanno contribuito a rendere la commemorazione organizzata dall’amministrazione comunale estremamente partecipata a livello emotivo dalle centinaia di persone, non solo coloro che sono arrivati da vari comuni toscani, ma anche dai tanti empolesi che si sono imbattuti nel corteo una volta all’esterno del Cinema.

 

Nel suo intervento di apertura, il sindaco di Empoli Brenda Barnini ha richiamato le parole di Giorgio La Pira che scriveva: “Empoli è un punto speciale nella geografia della Resistenza, un punto speciale nella geografia della liberazione".

 

EMPOLI CAPITALE MORALE DELL'ANTIFASCISMO TOSCANO - «Per Empoli e per noi empolesi – ha detto il sindaco – celebrare questo importante anniversario ha un valore in più, serve a rammentarci il posto che abbiamo saputo occupare nel mondo e nel tempo. Serve a richiamare alla memoria di chi c'era e a tramandare a chi è venuto dopo la storia di capitale morale dell'antifascismo toscano della nostra città. Poteva davvero dirlo La Pira perché i numeri dei nostri concittadini vittime delle persecuzioni poliziesche e giudiziarie della dittatura impressionano: 290 deferiti al tribunale speciale, dei quali 164 condannati, 193 deferiti alle commissioni provinciali dei quali 108 confinati. Venti anni di dura lotta contro il fascismo, una lotta che pervadeva ogni parte della società empolese, ogni strato sociale, laici e religiosi, operai e contadini, studenti e bottegai. Venti anni di preparazione alla Resistenza in cui poi i figli migliori della città magari dopo anni di carcere o di confino, si impegnarono fuori e dentro i confini empolesi. Alcuni di loro poco più tardi avrebbero poi dato vita alla classe dirigente amministrativa della ricostruzione e messo le basi dello sviluppo che per lunghi anni ha garantito alle successive generazioni di empolesi di crescere e prosperare».

 

L’EREDITA’ dei VOLONTARI – Lo stesso sindaco ha consegnato ai volontari presenti una pergamena celebrativa. Degli oltre 530 giovani che si divisero nei gruppi di combattimento operativi “Cremona” - “Friuli” - “Folgore” - “Legnano” - “Mantova” - “Piceno” del ricostruito esercito, sono stati ‘premiati’ Silvano Assunti, Paolo Baggiani, Gianfranco Carboncini, Roberto Carpina, Euro Cinotti, Mario Cioni, Edo Desideri, Dario Del Sordo, Giorgio Giannoni, Silvano Mancini, Renzo Leporatti, Vieri Tani, Gino Terreni, Etelio Torcini.

«Non è per essere ricordati o per gloria che si compiono gesti di tale grandezza – ha detto Brenda Barnini - ma per l'umana e per fortuna mai esaurita voglia di compiere il proprio destino, facendo anche scelte difficili laddove queste siano le uniche che scommettono su un futuro possibile da dare ai propri figli.

E' così che si è potuto verificare che il futuro dell'Italia fosse poi fatto di pluralismo e di giustizia, di una Costituzione incardinata su 12 articoli di principio che rimangono ancora oggi un manifesto di idee progressiste mai eguagliato.

Ed è cosi allora che il nostro ricordare, il nostro essere stamani qui insieme e' prima di tutto un modo per rafforzare e rinnovare quei valori di libertà, giustizia e pluralismo che sono alla base di una vera democrazia e che ancora oggi hanno bisogno di essere riscontri e difesi prima di tutto da chi come noi riveste ruoli di rappresentanza istituzionale».

 

AUTORITA’ PRESENTI – Oltre al già presidente del Senato della Repubblica Franco Marini, attuale presidente del Comitato storico scientifico per gli anniversari di interesse nazionale, istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, che ha chiuso gli interventi, hanno parlato Matteo Mazzoni, direttore dell’Istituto storico della Resistenza in Toscana; Dario Del Sordo, presidente onorario della sezione ANPI di Empoli; Paolo Masetti, sindaco di Montelupo Fiorentino e delegato alla pace e alla memoria storica dell’Unione dei Comuni del Circondario Empolese Valdelsa; Dario Parrini, membro della Camera dei Deputati; Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana. Ha inviato un saluto il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio Luca Lotti, impegnato in un altro evento istituzionale.

Hanno partecipato alla cerimonia al ‘La Perla’ e al corteo il senatore Laura Cantini, gli assessori regionali Vittorio Bugli e Luigi Marroni, il presidente di Anci Toscana e sindaco di Sesto Fiorentino Sara Biagiotti, il prefetto di Firenze Luigi Varratta, il questore Raffaele Micillo, rappresentanti delle forze dell’ordine provinciali e locali. Numerosi i sindaci e gli amministratori che hanno accompagnato i gonfaloni partendo da Stazzema a Fivizzano, Prato, i Comuni dell’Empolese Valdelsa. Campi Bisenzio, Firenze con le Chiarine che hanno aperto e chiuso la cerimonia. In totale 45 i gonfaloni, una ventina le associazioni di ex partigiani, militari ed ex deportati.

 

RESISTENZA, NAZIONE, EUROPA e NUOVO TERRORISMO – Nei vari interventi, dopo la ricostruzione storico di Mazzoni, direttore dell’Istituto storico della Resistenza, si sono toccati da parte degli oratori i temi dei valori della Resistenza, poi sfociati nella Carta Costituzionale, nel senso di unità nazionale che le sofferenze della guerra e di vent’anni di regime fecero ritrovare nella popolazione, nella necessità di un ruolo dell’Europa più forte di fronte alle nuove minacce del terrorismo islamico e davanti ai focolai di guerra che circondano la Comunità Europea. Commosso il cavalier Dario Del Sordo, uno dei giovanissimi che partì la mattina del 13 febbraio ’45 e che ha ringraziato tutti i presenti in platea.

 

RINGRAZIAMENTI – Oltre alle Chiarine di Palazzo Vecchio, si sono esibiti con l’inno nazionale l’Orchestra Ensemble Giovanile del Centro Attività Musicale di Empoli diretta da Alessandra Caponi insieme alle corali scolastiche del Liceo Virgilio e del Liceo Il Pontormo, diretti da Ennio Clari. Mentre il Corpo Musicale "Alessandro Mariotti" - "Gruppo "La Primula" di Fucecchio ha accompagnato il corteo e a eseguito ancora l’inno nazionale in piazza della Vittoria. Ringraziamenti della Città di Empoli vanno allo Stato Maggiore dell’Esercito per la presenza della Brigata Folgore di Livorno che ha eseguito il ‘picchetto d’onore’ durante le deposizioni delle corone. Grazie anche a tutte le amministrazioni comunali presenti, alle associazioni, alle forze dell’ordine, alle autorità.