Empoli nella 'Grande Guerra' raccontata nell'ultimo numero di 'Quaderni d'archivio'

Sabato 30 gennaio alle 17, Museo del Vetro, via Ridolfi 70

 

 

EMPOLI - La Grande Guerra in una piccola città come Empoli, raccontata nell’ultimo numero della rivista ‘Quaderni d’archivio’. Se ne parla durante il prossimo incontro di ‘Venerdì in Archivio’, stavolta con un appuntamento straordinario perché celebrativo, nella ricorrenza del centenario della Prima Guerra Mondiale. L’evento infatti si svolgerà sabato 30 gennaio, alle 17 al Museo del Vetro, via Ridolfi, 70 a Empoli.

Il pomeriggio al Muve di Empoli si apre con l’intervento del sindaco di Empoli Brenda Barnini che lascerà la parolaal relatore Roberto Bianchi, docente di Storia contemporanea all’Università di Firenze, della rivista degli Amici dell'Archivio storico di Empoli.

IL VOLUME - Il volume si apre con un saggio introduttivo di Simone Sartini, funzionario dell’Archivio di Stato di Firenze, di grande utilità per chi voglia affrontare una ricerca storica sulla Prima Guerra Mondiale, perché dà gli strumenti per orientarsi nelle fonti archivistiche e gestire la complessità e l’evoluzione delle varie istituzioni che le hanno prodotte.

Il contributo di Daniele Lovito, poi, costituisce l’ossatura centrale del volume: è un tema di cui si è occupato a lungo sia per la tesi di laurea triennale che per quella specialistica, mentre gli altri articoli approfondiscono temi di particolare rilievo, come l’assistenza alla popolazione e ai profughi di Franca Bellucci; la figura del medico/scienziato empolese Giuliano Vanghetti nel contesto dell’assistenza ai mutilati di Elisa Boldrini; la costruzione della memoria delle vittime del primo conflitto mondiale nel regime fascista: parchi della rimembranza e monumento ai caduti di Paolo Santini, direttore responsabile della rivista.

A completare il quadro alcune lettere dal fronte e brani tratti da un diario di prigionia di Raffaello Gelli, che ci avvicinano al vissuto di alcuni protagonisti che, loro malgrado, si trovarono a vivere e a subire esperienze molto più grandi di loro, segnate dalla fatica, dalle privazioni, dalla sofferenza e dalla morte.

NELL’INDICE DEL VOLUMESimone Sartini, Prima guerra mondiale: note introduttive alle fonti archivistiche civili e militari di interesse locale; Daniele Lovito, La Grande Guerra in una piccola città; Franca Bellucci, Il ’15-’18. Empoli come retrovia: ricognizione documentaria; Elisa Boldrini, Dietro la linea del fronte al servizio dei mutilati: Giuliano Vanghetti e le protesi cinematiche; Paolo Santini, La Grande Guerra fra Risorgimento e Fascismo; Lettere dal fronte e dalla zona di guerra; Diario della mia prigionia dal 1917 al 6 novembre 1918 di Raffaello Gelli.

 

DALL’INTRODUZIONE DI DANIELE LOVITO - Perché parlare di Empoli nel periodo della prima guerra mondiale? Innanzitutto per l’importanza dell’evento in sé. La Grande guerra determinò infatti una profonda lacerazione nel corso dell’età contemporanea, produsse violente modificazioni delle strutture sociali e politiche e apportò traumatici cambiamenti sulle mentalità, le percezioni, le culture delle popolazioni coinvolte. Questa guerra è stata definita dalla storiografia generale «totale» o «tendenzialmente totale» perché, oltre a presentare sostanziali cambiamenti nelle strategie militari e nella portata devastante della tecnologia ap-plicata alla armi, essa fu una vera e propria guerra di massa, sia per la portata del numero di richiamati e dei caduti, sia per l’esteso e capillare coinvolgimento di tutti i settori della società civile.

INFORMAZIONI – Contattare i numeri 0571 757858 e 757542.