Lotta al degrado grazie a sconti sugli oneri di urbanizzazione a chi bonifica le aree dismesse

Novità dalla delibera che prevede riduzioni per gli imprenditori che destinano parte degli immobili per edilizia convenzionata per famiglie meno abbienti

Urbanistica

EMPOLI – «Contesti di degrado in città, aree industriali dismesse, terreni da bonificare per aumentare la salubrità dell’ambiente. Sono tutte situazioni che un’amministrazione può e deve combattere anche con strumenti urbanistici come quelli che sono stati approvati nell’ultima seduta del Consiglio Comunale. Dall’investimento di un privato – spiega il sindaco Brenda Barnini – possono nascere opportunità per l’imprenditore, certamente, ma anche per tutta la cittadinanza e per la collettività. Mi riferisco per esempio ad una delle misure prese e che prevede degli ‘sconti’ sugli oneri di urbanizzazione se nel progetto edilizio che si va a costruire è prevista una bonifica di un terreno inquinato. Non solo bonifiche di aree dismesse, ma anche incentivi per l’edilizia convenzionata, per soddisfare l’esigenza abitativa di fasce sociali individuate in base ai parametri del reddito. Ecco che abbiamo pensato a ‘scontare’ gli oneri per gli imprenditori che si impegnano ad affittare o cedere abitazioni a famiglie meno abbienti. Fin dal 2014 stiamo stimolando la ripresa dell’economia locale grazie ad elementi a favore degli imprenditori edili e il rilancio dell’intero settore delle costruzioni».

Così il sindaco spiega la delibera approvata a maggioranza dal Consiglio Comunale con voto favorevole di Partito Democratico e Questa è Empoli; contrati Linea Civica, FabricaComune per la Sinistra e Ora si Cambia, astenuto il Centrodestra per Empoli.

Tre le azioni specifiche del provvedimento.

BONIFICHE SITI INQUINATI

L’obiettivo di questa azione è quella di aumentare i benefici sanitari della popolazione e di incentivare il recupero di aree private degradate.

Consente al costruttore la proporzionalità tra i costi di bonifica di un’area inquinata e la riduzione degli oneri di urbanizzazione secondaria, fino ad un massimo del 50% secondo le seguenti modalità.

In sostanza più alto è l’Indice di Bonifica (il rapporto tra costo di bonifica e superficie territoriale) e più alto sarà la riduzione percentuale degli oneri di urbanizzazione. Quindi più il terreno che si va a bonificare risulta compromesso da agenti inquinanti e più alto sarà lo ‘sconto’.

Per esempio fino a un costo di 20 euro al metro quadro di bonifica non vi è nessuna riduzione (vale a dire se il costo della bonfica è di 100.000 euro su una superficie territoriale di mq 5.000 non ci sono sconti); tra 21 e 30 euro di costo della bonifica al metro quadro la riduzione è del 10%; e così a salire.

Tra euro 31 e 40 euro applica una riduzione pari al 20%; se l’indice IB calcolato è compreso tra 41 e 50 la riduzione è del 30% del coefficiente moltiplicatore da applicare ai costi comunali delle urbanizzazioni secondarie.

Tra 51 e 60 riduzione del 40%; sopra i 60 euro la riduzione sarà del 50%. Un ulteriore 10% di riduzione è prevista se il progetto di bonifica è approvato entro un anno dalla convenzione stipulata col Comune, e un altro 10% se il certificato di bonifica (al termine dell’operazione) viene rilasciato entro tre anni dalla convenzione.

EDILIZIA CONVENZIONATA

L’altra azione è quella che riguarda l’edilizia convenzionata e in questo caso l’obiettivo è quello di incentivare le abitazioni a disposizione di famiglie che hanno problemi economici.

Di fatto per l’edilizia convenzionata è stata data proporzionalità tra la superficie di questa e la percentuale di riduzione degli oneri di urbanizzazione secondaria fino a un massimo del 50%. Quindi se in un progetto la presenza di una superficie destinata ad edilizia convenzionata sarà del 10% dell’intervento la riduzione degli oneri sarà del 10%. Per ogni punto percentuale in più sarà direttamente proporzionale. La presenza di spazi per l’edilizia convenzionata significa che quell’immobile dovrà essere affitato o ceduto secondo le tabelle stabilite a un compratore con particolare requisiti.

ADEGUAMENTO AL DPR - Infine, sulla base del DPR 6 giugno 2001, n. 380 “Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia”, il Comune di Empoli, come prevede anche la Regione Toscana, deve tenere conto anche di un nuovo istituto, ovvero della “ Valutazione del maggior valore generato da interventi su aree o immobili in variante urbanistica, in deroga o con cambio di destinazione d’uso”. In sintesi dove si modifica la destinazione urbanistica di un immobile, terreno o fabbricato che sia, l’incremento di valore derivante dalla sottrazione del valore finale meno i costi di realizzazione e il valore iniziale deve essere ripartito per il 50% dal proprietario per il 50% dal Comune. Questo onere può essere monetizzato o trasformato in opere purché funzionali al comparto edilizio di cui si sta parlando.

COSA SONO GLI ONERI DI URBANIZZAZIONE SECONDARIA -

Tutti gli oneri di urbanizzazione di cui si parla in questi provvedimento sono di tipo secondario, vale a dire che il Comune di Empoli li deve reinvestire nelle seguenti tipologie di opere: a) asili nido e scuole materne; b) plessi scolastici per l’istruzione primaria e secondaria; c) mercati di quartiere; d) uffici comunali; e) chiese ed altri edifici per servizi religiosi; f) impianti sportivi di quartiere; g) centri sociali, attrezzature culturali pubbliche e sanitarie pubbliche; h) le opere e le reti per l’adduzione e la distribuzione, il trattamento di acque destinate ad usi non idropotabili, provenienti dal riuso o dal recupero; i) impianti di riciclo e smaltimento dei rifiuti solidi urbani; l) aree verdi di quartiere e verde pubblico di connessione con gli spazi aperti extraurbani; m) strutture pubbliche di servizio o di supporto all’attività d’impresa, quali centri servizi, spazi per incubatori d’impresa, laboratori di ricerca, strutture e spazi destinate al coworking, esercizi polifunzionali; n) edilizia residenziale sociale di proprietà pubblica.