'Pozzale-Luigi Russo', le parole dei vincitori

 

EMPOLI – EMPOLI – Nel ‘Chiostro’ degli Agostiniani, ieri sera (martedì 15 luglio) a Empoli, si respirava la cultura e la sua storia, le radici, i valori di una comunità, quella empolese che, da sessantadue anni, non manca di sedersi per partecipare e vivere la cerimonia di assegnazione del ‘Premio Pozzale - Luigi Russo’. Un evento che richiama l’attenzione di molti, perché fuori sono ancora in tanti ad essere affamati di cultura e lettura. Così il massimo riconoscimento letterario della città di Empoli, in una piacevole notte d’estate, è stato consegnato ai tre vincitori: Sabino Cassese con il suo ‘Governare gli italiani’; Benedetta Tobagi ed il suo ‘Una stella incoronata di buio. Storia di una strage impunita’ e Enzo Traverso con ‘La fine della modernità ebraica. Dalla critica al potere’.

 

Brenda Barnini, sindaco di Empoli, ha espresso la sua emozione nell’essere lei, per la prima volta, ad ‘aprire’ l’evento. «Ho vissuto fino a poco tempo fa questa cerimonia come cittadina, seduta accanto a voi e stasera provo una forte e bella emozione a presentare questa serata. Il nostro ‘Premio’ – ha spiegato Barnini – dal 1991 premia il valore della diversità. La diversità richiede impegno, coraggio, pazienza ma regala la gioia della scoperta, l’avventura del viaggio, il rischio del confronto e l’audacia del mettersi in discussione. Per questo ci muoveremo con rispetto della storia alla ricerca di strade ancora nuove e diverse per il nostro Premio Pozzale con l’obiettivo ultimo di avvicinare la cultura alla comunità e viceversa. Questo premio è di tutti».

Il viaggio tra le righe dei passaggi più significativi dei titoli vincitori della sessantaduesima edizione del ‘Premio Pozzale’, è stato condotto dal giornalista, Gabriele Ametrano.

Il primo a ritirare la targa, consegnata da Eleonora Caponi, assessore alla cultura, è stato Sabino Cassese. «Sono un vecchio professore, non mi emoziono più – ha detto Cassese -. La storia è la chiave per capire il presente perché esso è il risultato di questo gran fiume che è la storia. Con il mio libro ho voluto richiamare l’attenzione del lettore sulla storia dello Stato, del nostro Stato- ha concluso Cassese - ».

Adriano Prosperi, presidente della giuria del ‘Premio Pozzale’, i cui componenti erano presenti alla cerimonia di consegna, ha sottolineato il lavoro che sta dietro le quinte: «E’ una lavoro artigianale – ha detto Prosperi – dobbiamo aprirci al ‘diverso’ come ha detto stasera il sindaco nel suo discorso di apertura. Vorremo trasmettere la lettura di questi libri, non solo quelli firmati dai vincitori ma anche di quelli che sono stati comunque da noi scelti, affinché aiutino e formino le persone». 

Enzo Traverso ha presentato il suo libro «come una riflessione critica su quella che definisco modernità ebraica. Negli ultimi due secoli gli ebrei hanno dato un contributo importante alla cultura europea. Dopo anni di esclusione sono stati accolti e continuano ad essere il centro di nuove culture. Una memoria dell’Olocausto è così importante oggi. Non mi aspettavo di vincere questo importante premio, il mio saggio spero susciti una discussione critica». Traverso è stato premiato da Andrea Taddei, assessore al nbilancio e membro del Comitato Organizzatore.

A seguire è stata presentata ed accolta con un grande applauso, Alessandra Sarchi, scrittrice e da due anni giurata del ‘Premio Pozzale’ che ha sottolineato l’importanza della lettura come fatto sociale, da esportare a scuola.

Benedetta Tobagi ha descrittocon emozione quella forte urgenza nel praticare una scrittura come immersione, portando con sé il lettore nel fiume. «Il fiume porta di tutto – ha spiegato Tobagi - è necessario risentire l’acqua del fiume addosso. La mia urgenza di scrivere è nata dal mio io, devastato da tanti lutti. Lutti congelati – continua Tobagi – che dovevano scongelarsi. Ho scelto la scrittura no fiction per riabituare il lettore alla argomentazione. Ho riseminato una coscienza. Questo è un libro che racconta la strage ma soprattutto il mondo che racconta la stessa strage. Mi sono emozionata tanto quando ho saputo della nomina a vincitrice di questo premio. Grazie». Ha consegnato la targa Matteo Bensi, anch’egli membro del Comitato Organizzatore del Premio.