Ricorso al Tar contro l'annullamento della trascrizione dei matrimoni tra persone dello stesso sesso celebrati all'estero

 

EMPOLI – Il Comune di Empoli sta provvedendo a far notificare, presso il Tribunale Amministrativo regionale della Toscana, il ricorso con il quale si chiede l’annullamento giurisdizionale del provvedimento del Prefetto della Provincia di Firenze del 5 novembre 2014, che ha disposto l’annullamento della trascrizione nei registri dello stato civile di due matrimoni tra persone dello stesso sesso celebrati all’estero che il sindaco Brenda Barnini aveva deciso di trascrivere lo scorso 15 settembre. Lo scorso 17 novembre il funzionario delegato dal Prefetto ha proceduto alla cancellazione sui registri dello Stato Civile di quelle due trascrizioni che a Empoli erano avvenute il 22 e 23 settembre.

 

 

La motivazione di diritto a fondamento del provvedimento prefettizio – secondo la tesi giuridica sostenuta nel ricorso del Comune – “risulta erronea e giuridicamente carente in quanto l’annullamento d’ufficio, ai sensi dell’articolo 21 nonier della Legge 241/1990 si riferisce al ‘provvedimento amministrativo’, mentre la trascrizione nel registro dei matrimoni riveste natura di atto pubblico con effetto dichiarativo e di certificazione”. Inoltre, si spiega nella delibera della giunta comunale empolese, “ai sensi dell’articolo 95 del DPR 396/2000, qualsiasi decisione circa l’eventuale cancellazione di un atto indebitamente registrato è di competenza esclusiva del Tribunale, su impulso del Pubblico Ministero”. La competenza esclusiva del Tribunale in materia di rettificazione è confermata dall’articolo 100 dello stesso del DPR 396/2000 dove si legge: “I Tribunali della Repubblica sono competenti a disporre le rettificazioni e le correzioni di cui ai precedenti articoli anche per gli atti dello stato civile ricevuti da autorità stranieri, trascritti in Italia e a provvedere per la cancellazione di quelli indebitamente trascritti”. Nei prossimi giorni sarà formalizzato l’incarico legale.

 

«Non c’è nessuna intenzione di agire ostinatamente su quanto sosteniamo – dice il sindaco Brenda Barnini - in questo modo vogliamo comprendere se effettivamente le indicazioni date dal ministro dell’Interno al prefetto abbiano un valore giuridico oppure possano essere disattese, come molti sindaci ritengono».