Sanità - I sindaci di Prato, Pistoia ed Empoli scrivono al Governatore Rossi per avere garanzie sul riassetto

Comunicato stampa congiunto comune di Prato - comune di Pistoia - comune di Empoli

 

I sindaci dei comuni di Prato, Pistoia ed Empoli, incontratisi nei giorni scorsi, hanno condiviso riflessioni e preoccupazioni circa il riordino dell'assetto istituzionale e organizzativo del Servizio sanitario regionale, previsto dalla proposta di legge 396 varata nel gennaio scorso dalla giunta regionale toscana. Ecco perché i tre sindaci di queste città scrivono al presidente della Giunta della Regione Toscana, per esprimere le loro riflessioni e preoccupazioni, ma anche per ottenere dal Governatore garanzie per la cittadinanza e capire quali saranno le possibili ripercussioni che la nuova organizzazione potrebbe avere sul territorio dei loro comuni e dei territori di riferimento.

 

Scrivono insieme Brenda Barnini, sindaco di Empoli, Matteo Biffoni, sindaco di Prato, e Samuele Bertinelli, sindaco di Pistoia, chiedendo al presidente della Regione Rossi un incontro prima possibile per poter approfondire le questioni sul tavolo.

 

Ecco la lettera inviata dai tre sindaci al Governatore della Toscana.

 

«Ill.mo Presidente,

in vista dell’approvazione in Consiglio Regionale della Proposta di legge 396, vorremo esprimerLe alcune riflessioni sulla stessa, con particolare riferimento alle possibili ripercussioni che la nuova organizzazione potrebbe avere sui nostri comuni e sulle nostre aree territoriali di riferimento.

 

La prima riflessione riguarda il governo istituzionale, la modalità con cui i nostri Comuni potranno seguire e partecipare al processo intermedio di costruzione delle aziende di area vasta nel corso del 2015 e il ruolo che potremo rivestire nella nuova e più estesa Conferenza dei Sindaci della nuova azienda Usl.
L’unico vero livello di decisione istituzionale diventerà l’attuale Conferenza dei sindaci di area vasta, organismo che è previsto dalla normativa regionale da alcuni anni, ma che non ha mai avuto attuazione. Ne consegue una legittima preoccupazione di indebolire il patrimonio costruito negli anni dalle autonomie locali e la necessità di chiarire quale ruolo rivestiranno i singoli comuni nella Conferenza dei Sindaci delle aziende di area vasta e quale spazio avranno le attuali conferenze zonali dei sindaci / SdS.

 

La seconda la produzione di servizi e prestazioni sanitarie presso gli ospedali provinciali di Empoli, Prato e Pistoia a seguito dell’unificazione delle aziende sanitarie e della conseguente costituzione di una rete ospedaliera di area vasta. É indubbiamente nostra volontà partecipare al processo di rafforzamento e costruzione della rete ospedaliera della nostra area vasta, ma vogliamo concordare le discipline specialistiche che, nell’ambito della rete, dovranno essere accentrate e quelle che dovranno continuare ad esistere in ogni territorio in modo da garantire la continuità ospedale / territorio.

 

La terza riguarda la dislocazione territoriale della specialistica ambulatoriale e della diagnostica, sia con riferimento alla tipologia di offerta che alla gestione territoriale delle liste di attesa. Se, infatti, concordiamo con l’opportunità di specializzazione del personale e dei percorsi, allo stesso modo riteniamo che si debba prevedere luoghi di erogazione delle prestazioni disseminati sul territorio, secondo un programma efficace ed efficiente, in modo da rendere possibile l’accesso al SSR pubblico da parte dei nostri cittadini, in modo da scongiurare il rischio di dover forzatamente ricorrere alla sanità privata.

 

La quarta riflessione riguarda la sanità territoriale, argomento non toccato direttamente dalla Proposta di legge 396, ma che per i nostri cittadini è fondamentale, sia per l’erogazione dei servizi che per la percezione diffusa sulla qualità del servizio sanitario regionale. A questo proposito ci auguriamo che il riordino complessivo del SSR avviato con la Proposta di legge 396 costituisca l’occasione per spostare il baricentro assistenziale dalle acuzie e dalle attività ospedaliere, alle cronicità ed alle attività territoriali, con modalità tali da attivare e garantire un processo di integrazione sociosanitaria di tipo strutturale.

 

Di tutti questi temi, illustrissimo presidente, per la rilevanza che hanno per i nostri territori e per l'intera regione, vorremmo poter parlare a breve con Lei. Per questo siamo a chiedere congiuntamente un incontro che ci piacerebbe poter fissare fin dai prossimi giorni».