COMUNICATO STAMPA
Empoli, 28 settembre 2002
Ieri sera presso il circolo Avis
Un incontro pubblico con gli abitanti del quartiere di Serravalle per spiegare i programmi e le scelte dell'amministrazione riguardo al Piano per l'Edilizia Economica e Popolare di quell'area. Il Sindaco, Vittorio Bugli, e l'Assessore ai lavori pubblici, Rossella Pettinati, per la Giunta - erano presenti anche gli assessori Marco Bacchi e Paola Sani - hanno illustrato nei dettagli l'articolazione del piano, che dopo una Variante al Piano Regolatore recentemente introdotta ha visto ridurre la possibilità di realizzare nuovi edifici. Hanno risposto alle domande, cercando di chiarire ogni aspetto e allontanare i dubbi e le preoccupazioni che alcuni cittadini avevano recentemente manifestato.
L'area Peep (Piano per l'edilizia economica e popolare) di Serravalle avrebbe consentito l'edificazione di altri 5 lotti, oltre quelli esistenti, sul prolungamento di via Falcone e Borsellino, per circa 180 appartamenti. Con la variante adottata dal Consiglio Comunale sarà possibile edificare solo 2 lotti, per 48 appartamenti circa.
In uno dei due lotti, quello collocato tra l'Arno e via. Falcone e Borsellino verranno realizzati 24 alloggi per giovani coppie, questo sarà possibile grazie ad un finanziamento della Regione Toscana. Gli alloggi verranno assegnati sulla base di una graduatoria a coppie già formate da non più di due anni o in procinto di formarsi entro un anno dalla costruzione degli alloggi, e che abbiano meno di 35 anni. Altri requisiti previsti sono: la residenza nel comune di Empoli, un reddito medio-basso. Il progetto della Regione, che il Comune condivide pienamente, ha lo scopo di consentire a giovani che non hanno la possibilità di accedere al mercato immobiliare, di ottenere un'abitazione in affitto ad un prezzo controllato.
Sindaco e assessore hanno tranquillizzato i cittadini anche riguardo all'entità del rischio idraulico, che aveva provocato un certo timore tra alcuni abitanti del quartiere e che invece non desta preoccupazioni particolari. "Il rischio presente in quella zona è lo stesso delle altre aree della nostra città: nel caso di un'alluvione come quella del '66, si avrebbe un livello di circa trenta centimetri d'acqua. Il rischio idraulico per la nostra città, peraltro, non deriva dall'Arno ma dai suoi affluenti".
"Siamo convinti di aver fatto la scelta giusta - ha detto il Sindaco -, serve una politica che vada incontro alle esigenze dei giovani che più delle generazioni precedenti si trovano in difficoltà a creare le condizioni per costruire una vita insieme. E' una scelta in cui crediamo, come altre che abbiamo preso seguendo lo stesso orientamento". Il Sindaco ha quindi invitato gli abitanti del quartiere ad un nuovo incontro da tenersi tra un mese per mantenere aperto il dialogo sulle cose fatte e su quelle da fare.