25 Aprile, resi tutti gli onori ai caduti in Piazza XXIV Luglio, Santa Maria e Fontanella

La prima Festa di Liberazione a Empoli senza i suoi testimoni protagonisti, diretti, della Resistenza, pensando all’Ucraina

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EMPOLI – Un 25 Aprile in presenza, finalmente, che ha reso tutti gli onori ai caduti ai monumenti commemorativi in Piazza XXIV Luglio, a Santa Maria, alla stele dedicata ai partigiani Rina Chiarini e Remo Scappini e a Fontanella, al Cippo Ricordo lungo la via Senese Romana. La comunità di Empoli, questa mattina si è riunita per celebrare la Festa della Liberazione dal nazifascismo.
Settantasette anni di libertà grazie anche a coloro che non erano presenti, che hanno lasciato questa terra per intraprendere un altro viaggio ma che sono stati testimoni protagonisti, diretti, della Resistenza, che hanno fatto la storia di questa città.

Le celebrazioni sono iniziate con la messa officiata nella Collegiata di Sant’Andrea, in Piazza Farinata degli Uberti, dal proposto Don Guido Engels, che ha rivolto parole di pace e per la pace in Ucraina e per tutte le guerre che da anni sono ancora in corso.
Al termine della messa, si è formato il corteo per le vie cittadine fino a Piazza XXIV Luglio dove erano presenti Istituzioni, autorità militari, civili, religiose, associazioni, Anpi, Aned, SPi Cgil, Pubbliche Assistenze Riunite, Misericordia, cittadini e anche tanti bambini.
Presente la Giunta, il presidente del Consiglio Comunale, consigliere e consiglieri.

La sindaca ha posato la corona di alloro in memoria dei caduti in piazza XXIV Luglio in centro, in piazza del Convento a Santa Maria al monumento dedicato ai partigiani Rina Chiarini e Remo Scappini, e quindi al Cippo Ricordo lungo la via Senese Romana a Fontanella.
La commemorazione è stata accompagnata dai musicisti del Centro Attività Musicali, che hanno eseguito il ‘silenzio’, l’Inno di Mameli e Bella Ciao cantata.

La prima cittadina ha parlato con non poca commozione perché nonostante sia un giorno di festa quest’anno ognuno si è svegliato con la consapevolezza di vivere ancora in un mondo di pace, in un paese di pace, che come tante volte è stato detto non era scontata e la quotidianità lo sta dimostrando, purtroppo. Piazza XXIV Luglio racconta un pezzo importante della storia, un pezzo di storia sanguinosa. Ci sono 29 nomi sulla lapide, cittadini uccisi il 24 luglio.
Oggi non è il solito 25 aprile perché i nostri cuori e le nostre menti sono stati gettati molto vicini alla sensazione di essere in guerra. Una guerra che non è qui ora insieme a noi, chi si è svegliato stamattina non ha trovato l’invasore. Ma è una guerra più vicina e mai come adesso in 77 anni è sembrata così accanto. Ciò che sta accadendo in Ucraina tocca nel profondo la conquista dell’Europa e va messo insieme a ciò che ci contraddistingue come comunità.
Il 25 aprile è per il nostro paese un giorno di festa, forse il più bello dei giorni di festa. È una festa di tutti, è una data che segna in maniera eterna un prima e un dopo nella storia d’Italia. Appartiene alla storia del nostro paese prima ancora che alla memoria di ciascuno di noi.
Per noi è facile individuare buoni e cattivi, chi si ribellava e si opponeva erano giovani che senza quell’opera di resistenza, di ribellione, di cacciata di un’invasione di quel pensiero, non avremmo potuto vivere questi 77 anni di pace e di libertà. Allora è il momento che le nostre voci si facciano coro. Ciò che tiene insieme è il 25 Aprile, la festa di liberazione dal regime. Mentre festeggiamo pensiamo a chi sta combattendo per la democrazia per costruire dopo un lunghissimo futuro di pace.
A Santa Maria è intervenuto Roberto Franchini, presidente Anpi Empoli, che ha parlato di quanto le giovani generazioni vadano ascoltate per comprendere il loro punto di partenza anche per comprendere meglio la storia del paese. Parlare con i giovani per intercettare i loro pensieri perché loro non hanno nessun tipo di legame con quell’invasione straniera sul nostro territorio.