Adottata dal Comune la ‘Carta dei diritti della Bambina’ contro ogni forma di discriminazione

Su proposta della Fidapa di Empoli, via libera dalla Giunta e dalla Commissione Pari Opportunità, e voto unanime del Consiglio Comunale.

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EMPOLI – Il Comune di Empoli ha adottato, su proposta dell'associazione Fidapa, la Carta dei diritti della Bambina.

Prima un passaggio nella Commissione Pari Opportunità, poi la delibera passata di giunta, quindi il voto di ieri sera da parte del Consiglio Comunale che, all’unanimità, ha dato il via libera all’adozione di questo documento promosso dalla Federazione Italiana Donne Arti Professioni Affari.

La Carta deve essere letta come una premessa fondamentale per l'affermazione e la tutela dei diritti delle donne fin dalla nascita. La bambina deve essere aiutata, protetta fin dalla nascita e formata in modo che possa crescere nella piena consapevolezza dei suoi diritti e dei suoi doveri contro ogni forma di discriminazione.

«La Carta dei diritti della Bambina pone le basi di un sano e costruttivo rapporto uomo-donna, improntato al rispetto reciproco; pone le premesse – prosegue l’avvocato Veronica Vettori, referente Fidapa Sezione di Empoli –  per garantire il diritto alla parità e favorire il superamento degli stereotipi di genere, che sono all'origine degli episodi di ogni forma di violenza fisica e psichica». 

«Ringrazio la Commissione Pari Opportunità per aver accolto questa proposta. Con Fidapa – spiega l’assessore alla cultura Eleonora Caponi –sono state numerose le collaborazioni da parte dell'amministrazione comunale in questi anni, sempre con l'obiettivo di promuovere nella cittadinanza una cultura di genere e di promozione della donna in tutti gli ambiti della società. Adesso, con l’adozione formale della nuova Carte dei Diritti della Bambini, l’amministrazione comunale attiverà iniziative affinché il tema dei diritti dei minori venga affrontato non solo sul piano istituzionale, ma anche in collaborazione con il mondo della scuola, delle realtà associative del territorio e delle famiglie, con l’obiettivo di sensibilizzare e stimolare l’opinione pubblica a sviluppare pratiche sociali in grado di garantire la crescita della bambina nella piena consapevolezza dei suoi diritti e dei suoi doveri, contro ogni forma di discriminazione». 

La versione originale della Carta dei Diritti della Bambina è stata presentata ed approvata durante il Congresso della BPW Europa , tenutosi a Reykjavik nel 1997, a seguito di un seminario tenuto da Janice Brancroft sul tema "Il futuro della bambina in Europa".

Si ritiene che le bambine abbiano maggiori problemi legati alla discriminazione e siano diverse dai loro coetanei di sesso maschile per bisogni e sensibilità. Fidapa ha recepito e diffuso in Italia e nel mondo la carta dei diritti della bambina con particolare attenzione ai rischi di sfruttamento e violenza . La Carta che viene adottata oggi dal Comune di Empoli ha lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica , con particolare riguardo alla scuola , a quelli che sono i diritti delle Bambine di tutte le razze e di tutte le religioni . Come stabilito dall’articolo 2 della Carta ogni bambina deve essere tutelata da ogni forma di violenza fisica e psicologica , sfruttamento , abusi sessuali e dalla imposizione di pratiche culturali che ne compromettano l’equilibrio psico fisico. Il riferimento è chiaro: ci si riferisce alle mutilazioni genitali femminili ed ai matrimoni precoci, secondo i dati di ‘Terres Des Hommes’ 15.000.000 di ragazze si sposano prima di aver compiuto i diciotto anni .

La nostra società sempre più multietnica e multi razziale ha il dovere di controllare se le bambine residenti nel nostro territorio siano sottoposte a questo genere di pratiche che, mentre nei paesi di origine si configurano come pratiche religiose e culturali, in Italia sono considerati come veri e propri reati contro la persona e sono perseguibili dal codice penale. Grande importanza ha la scuola perché spesso le bambine immigrate si confidano con le compagne o con gli insegnanti e questo spesso riesce a salvarle.

Ispirata alla Convenzione ONU sui Diritti del fanciullo del 1989, a differenza e ad integrazione di questa, che pone sullo stesso piano i due generi, la Carta dei diritti della Bambina li distingue in termini di caratteristiche e bisogni, avuto riguardo alle diverse connotazioni fisiche ed emozionali.

 La Carta deve essere letta come una premessa fondamentale per l'affermazione e la tutela dei diritti delle donne fin dalla nascita. La bambina deve essere aiutata, protetta fin dalla nascita e formata in modo che possa crescere nella piena consapevolezza dei suoi diritti e dei suoi doveri contro ogni forma di discriminazione.

 

Come detto il documento è stato adottato col voto unanime di tutte le forze politiche rappresentate in Consiglio.

 

CARTA DEI DIRITTI DELLA BAMBINA 

 

Ogni bambina ha il diritto:

Articolo 1

Di essere protetta e trattata con giustizia dalla famiglia, dalla scuola, dai datori di lavoro anche in relazione alle esigenze genitoriali, dai servizi sociali, sanitari e dalla comunità.

Articolo 2

Di essere tutelata da ogni forma di violenza fisica o psicologica, sfruttamento, abusi sessuali e dalla imposizione di pratiche culturali che ne compromettano l’equilibrio psico-fisico.

Articolo 3

Di beneficiare di una giusta condivisione di tutte le risorse sociali e di poter accedere in presenza di disabilità a forme di sostegno specificamente previste.

Articolo 4

Di essere trattata con i pieni diritti della persona dalla legge e dagli organismi sociali.

Articolo 5

Di ricevere una idonea istruzione in materia di economia e di politica che le consenta di crescere come cittadina consapevole.

Articolo 6

Di ricevere informazioni ed educazione su tutti gli aspetti della salute, inclusi quelli sessuali e riproduttivi, con particolare riguardo alla medicina di genere per le esigenze proprie dell’infanzia e dell’adolescenza femminile.

Articolo 7

Di beneficiare nella pubertà del sostegno positivo da parte della famiglia, della scuola e dei servizi socio-sanitari per poter affrontare i cambiamenti fisici ed emotivi tipici di questo periodo.

Articolo 8

Di apparire nelle statistiche ufficiali in dati disaggregati per genere ed età.

Articolo 9

Di non essere bersaglio, né tanto meno strumento, di pubblicità per l’apologia di tabacco, alcol, sostanze nocive in genere e di ogni altra campagna di immagine lesiva della sua dignità.