Alberi rimossi, si riscontrano cavità e ammaloramenti a varie altezze del fusto

Prosegue l’intervento. In alcune piante i fori e le patologie si presentano alla base del tronco, in altre le necrosi sono emerse ad altezze variabili lungo il fusto

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EMPOLI – Un ampio foro al centro del tronco, necrosi all’interno del fusto. Così si presentano, all’interno, molti dei tigli che sono stati rimossi in questi giorni perché a serio rischio di cedimento dopo una perizia di due agronomi.

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Ad oggi la ditta incaricata dal Comune di Empoli sta concludendo l’intervento su 24 delle 33 piante di cui è prevista la sostituzione.
Quattro alberi in piazza Don Minzoni, 3 in piazza Matteotti e poi 17 su Viale 4 Novembre.

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In alcune piante i fori e le patologie si presentano alla base del tronco, vicino alle radici, in altre la foratura o le necrosi sono emerse ad altezze variabili lungo il fusto.

Come si evince dalla scheda tecnica più recente dell’agronomo Giovanni Morelli sono diverse le problematiche che hanno determinato la decisione dell’abbattimento: cavità, carie e necrosi del tronco in vari punti del fusto.

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Dalle schede dei singoli alberi emerge che alcuni hanno lesioni profonde all'apparato radicale, quindi vicino alla base; altri presentano carie e necrosi in chioma, vicino ai rami. Pertanto, al momento del taglio, si possono notare alberature che hanno grandi cavità e ammaloramenti alla radice; mentre altri presentano ammaloramenti e cavità in chioma e  alla base risultano pieni. 

Sono stati rimossi gli alberi ritenuti dall’esperto ‘irrecuperabili arboricolturalmente’.

Le condizioni di queste piante appaiono in buona parte simili all’albero che il 25 aprile 2016 crollò in pieno centro storico, in Via Leonardo Da Vinci, di fronte alla biblioteca.

In quel caso la pianta appariva in discrete condizioni di salute, era in piena rivegetazione, e non presentava alcuna evidenza che potesse far anche solo presumere problemi di stabilità. 

Al momento del crollo il tronco si è spezzato e, come sta avvenendo per gli alberi delle aree in cui è in corso l’intervento di rimozione, è emersa una zona con una evidente marcescenza in atto.

La presenza di questa cavità interna del tronco si è potuta vedere solo durante le operazioni di taglio e di rimozione.

Nelle prossime settimane si proseguirà con la rimozione di altri 9 alberi: in questi esemplare sono ancora presenti nidificazioni.

L’intervento sarà posticipato a data da stabilire, sicuramente in un periodo in cui non ci sarà possibilità di riscontrare la presenza di piccoli volatili nei nidi. 

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«Ci tengo a ricordare che queste piante saranno sostituite, il reimpianto è previsto in autunno. In questi giorni ho seguito più possibile le operazioni di rimozione e credo – sottolinea l’assessore all’ambiente Massimo Marconcini - che le immagini parlino da sole. Purtroppo questi alberi erano a rischio e in evidenti condizioni di marcificazione interna. Alcuni a vista d’occhio non erano in buona salute, altri avevano foglie e all’apparenza ben pochi problemi, ma come si è potuto notare ogni singola pianta, dentro al tronco, nascondeva situazioni che avrebbero potuto creare grossi pericoli. Non siamo l’unico Comune in Italia che si trova di fronte all’esigenza e al dovere di rimuovere degli esemplare con oltre mezzo secolo di vita. È un dispiacere, ma dopo vari controlli non potevamo evitarlo. E le condizioni di marciume dei tronchi lo dimostrano. Nel 2016 in Via da Vinci crollò un tiglio, sembrava sanissimo e invece venne giù come burro. Era un pomeriggio di festa e non era una bella giornata, forse solo questo evitò qualcosa di davvero tragico. Stiamo parlando di piante alte oltre 10-15 metri, del peso di qualche tonnellata. Questo basta per capire cosa potrebbe succedere».