#Alluvione50: nelle foto un territorio martoriato, ma anche la reazione degli empolesi al tragico eventi

Fino al 13 novembre dalle 17 alle 19.30, poi alla Busoni-Vanghetti

 

EMPOLI – Immagini di un territorio martoriato, fotografie di persone attonite e impaurite, ma anche gli inizi dell’opera di ricostruzione e il lento ritorno alla normalità. Sono le istantanee delle mostra fotografica ‘Empoli. I giorni dell’Alluvione. Cinquant’anni dal 1966’, organizzata per la ricorrenza dei 50 anni da quel tragico 4 novembre 1966 all’interno dello spazio della Vela Margherita Hack di Avane, in via Magolo 32, a Empoli.
La mostra è stata aperta questa sera dal vicesindaco del Comune di Empoli Franco Mori, dall’assessore alla cultura Eleonora Caponi e dalle curatrici Stefania Terreni, dell’Archivio Storico del Comune, e Francesca Pepi, dell’Ufficio Cultura.
L’iniziative rientra nell’ambito delle iniziative messe in campo dalla Regione Toscana, Rete biblioteche REA.net e rete documentaria Bibliolandia della provincia di Pisa all’interno del contenitore ‘Un Fiume di Libri’.
La sciagura dell’alluvione che toccò Firenze, ma anche e fortemente l’Empolese, viene raccontata con foto in bianco e nero. Sono disposte su dodici pannelli, rappresentano le varie località invase dall'acqua e dal fango, i mezzi di soccorso, le fabbriche e le abitazioni danneggiate e poi ripulite, il danneggiamento del ponte sull'Arno e il suo attraversamento con il traghetto o sul ponte di barche. Alcuni pannelli sono accompagnati da una serie di manifesti emessi all’epoca dall'amministrazione comunale per gestire l'emergenza dei soccorsi e le difficoltà della ripresa e da una raccolta di foto originali. Una seconda sezione della mostra (circa 12 pannelli) è dedicata al fiume Arno, alla sua storia e alle alluvioni che nel tempo si sono verificate e ai danni dell'alluvione nel centro storico di Firenze. Inoltre, la mostra è accompagnata da una brochure di otto pagine dallo stesso titolo, con un breve testo narrante.

 

«La mostra resterà visitabile fino a domenica 13 novembre, sempre dalle 17 alle 19.30, per poi diventare itinerante – ha spiegato l’assessore Caponi – con molto piacere abbiamo accolto la proposta della scuola secondaria di primo grado ‘Busoni - Vanghetti’ di ospitare per un periodo la mostra che ci auguriamo sarà un momento divulgativo ed educativo per gli alunni. Anche Arci Empolese Valdelsa ce la ha chiesta. La prima tappa sarà il Circolo Arci di Limite sull’Arno. Ma visto la ricorrenza così sentita non sono escluse altre occasioni per mettere in mostra queste immagini che appartengono alla storia di questo territorio».

 

Il vicesindaco Mori ha parlato da testimone oculare di quegli eventi: «Avevo 15 anni e a quell’età i ricordi ti si stampano nella mente. Furono momenti e giorni indimenticabili, tragicamente indimenticabili. Ma anche di coesione sociale, con tanta gente che si dette una mano formando una catena di sostegno senza precedenti. Oggi fortunatamente, dal punto di vista infrastrutturale, il territorio si presenta molto diverso grazie a investimenti pesanti fatti nel corso degli anni. L’Elsa, che fu uno degli affluenti che fece più danni, all’epoca aveva una capacità di 500 metri cubi al secondo, oggi ne ha 800. Il 60% in più. L’Arno è contornato da casse di espansione, dal lago di Bilancino in Mugello, fino alle nostre di Fibbiana che hanno, in fase di ultimazione, nuovi bacini di sicurezza. Molto è stato fatto e molto è ancora da fare. Ma quell’alluvione ha fatto cambiare il modo di vedere il rischio idrogeologico sebbene dobbiamo essere consapevoli che in tema di fiumi il rischio ‘0’ non può esistere».