Arnovecchio d’estate con gli Svassi ed i Tuffetti: famiglie sul lago

Domenica 30 giugno dalle 10 alle 12, ex Cava Pierucci. Visita a tema nell'area naturale protetta per vedere come vengono allevati i pulcini dai due uccelli tuffatori

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EMPOLI – Arnovecchio e tutti i suoi ospiti aprono le porte della  bella dimora all’estate. Domenica 30 giugno 2019, dalle 10 alle 12, si terrà una visita a tema per osservare da vicino due uccelli tuffatori ed i loro piccoli. Delle vere famiglie pennute che hanno scelto il laghetto dell’oasi naturale per coccolarsi e crescere i propri pulcini.

Questo gioiello incontaminato a due passi dalla città di Empoli è gestita dal Centro RDP Padule di Fucecchio per conto del Comune di Empoli che organizza gli eventi in collaborazione con Legambiente Empolese Valdelsa. 

LA VISITA A TEMA - Sarà incentrata soprattutto sullo Svasso maggiore ed il Tuffetto, due uccelli tuffatori che frequentano le acque del laghetto di Arnovecchio: proprio in questo periodo entrambe le specie stanno allevando i pulcini.

Quando sono ancora piccoli, lo Svasso maggiore li porta sul dorso, offrendo l’incredibile spettacolo di una barchetta di penne e piume con quattro o cinque passeggeri che sporgono solo le testoline in attesa dell’imbeccata.

Sarà anche l’occasione per osservare le farfalle multicolori che volano sul prato alla ricerca del nettare dei fiori o delle piante nutrici per i bruchi: le bianche Cavolaie, le gialle Cedronelle, le sgargianti Vanesse, Macaoni e Podaliri.

Sono consigliati scarponcini da trekking, binocolo e repellente per le zanzare. 

PRENOTAZIONE GRADITA - La visita è gratuita ma per questioni organizzative è gradita la prenotazione al Centro R.D.P. Padule di Fucecchio: tel. 0573/84540, email fucecchio@zoneumidetoscane.it. 

ORARI ESTIVI - Nei mesi di luglio ed agosto l'area resterà aperta, come al solito, la domenica dalle 9 alle 12 e stanno organizzando anche una liberazione di rapaci notturni in collaborazione con il Cetras. 

L’OASI NATURALE - L’area di Arnovecchio, collocata in un paleomeandro dell’Arno rettificato nel corso del XVI secolo, fu interessata in tempi più recenti da attività estrattive per la produzione di ghiaia, durate circa quarant'anni, che portarono alla formazione di alcuni bacini lacustri.

Attualmente è caratterizzata da un mosaico di ambienti diversi che, sebbene di origine artificiale, con il progressivo abbandono delle attività produttive sono andati incontro a processi spontanei di naturalizzazione; le cave in particolare sono state colonizzate da numerose specie faunistiche e floristiche. Nella parte di proprietà comunale (ex Cava Pierucci) è stato realizzato un sentiero natura dotato di strutture che facilitano l'osservazione di piante ed animali selvatici e concepito per una completa accessibilità anche da parte di persone con difficoltà motorie o non vedenti: oltre a quattro osservatori della fauna ci sono infatti cartelli illustrativi e pannelli tattili con ambienti, piante ed animali in rilievo e testi in alfabeto braille.