In ascolto dei cittadini per rigenerare l'area attorno alla stazione ferroviaria

Da mesi sta andando avanti il progetto HUGO. L'assessore alla cultura Giulia Terreni: «L’obiettivo è ‘riaccendere’ la zona e ricucire legami di comunità». Al lavoro Consorzio Co&So Empoli e SocioLab col Comune di Empoli

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EMPOLI – Riattivare e riqualificare socialmente la zona della stazione ferroviaria di Empoli, le piazze e le strade limitrofe.

È l’obiettivo del progetto Hugo, così si chiama il percorso di co-progettazione e co-gestione che vede coinvolti il Consorzio COeSO Empoli (insieme ai soggetti che formano la Rete ERGO)  e SocioLab a fianco del Comune di Empoli.

Il progetto è co-finanziato dalla Regione Toscana e il suo acronimo sta per Human Geography Organizer.

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Incontri, interviste, percorsi formativi, interventi di animazione socio-culturale sono alcuni degli strumenti che in questi mesi sono stati utilizzati dal gruppo di educatori/youth worker Pirati Urbani, sia intervenendo direttamente sul posto, sia utilizzando piattaforme on line.

A essere chiamati in causa le persone che vivono e animano quotidianamente la zona della stazione e anche i commercianti e gli operatori di quell’area, quindi Piazza Don Minzoni, Parco della Rimembranza, Giardini di Via XI febbraio e Via Roma.

Un’area della città che ha visto negli ultimi anni interventi importanti di riqualificazione e che, ciononostante, risulta ancora fragile dal punto di vista del rischio di conflittualità sociale.

Una zona particolare (come tutte quelle attorno alle stazioni ferroviarie), porta d’ingresso del centro cittadino, che negli anni si è trasformata perdendo locali storici e vedendo aprire nuove attività commerciali, nella quale quotidianamente si manifesta la mixitè sociale che caratterizza le città del nostro tempo. 

Il progetto Hugo è stato avviato a luglio 2020 e ha subito varie rimodulazioni a causa delle limitazioni imposte dalla pandemia Covid-19. 

«Con questo progetto ci siamo rivolti fin da subito ai cittadini che abitano e a chi frequenta la zona della stazione per carpire da loro caratteristiche del luogo e possibili soluzioni per risolvere alcune criticità che in questi anni si sono manifestate. Gli operatori professionisti – spiega l’assessore alla cultura Giulia Terreni – si sono fatti raccontare i punti di forza e le problematiche del luogo. Un momento di partecipazione che sta ancora andando avanti e che porterà a fare un bilancio finale con l’obiettivo di ‘riaccendere’ l’area e ricucire legami di comunità». 

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Cosa è stato fatto fino ad oggi?

In questi mesi sono stati realizzati laboratori formativi “in situazione”, cioè nel contesto stesso e durante la quotidianità. Sono stati avvicinati residenti, commercianti e passanti ponendo domande, raccogliendo racconti, punti di vista. Sono stati organizzati “fotosafari”, raccolte di scatti fotografici che mettono in luce bellezze e storture, potenzialità ed aspetti critici della “zona stazione”. Sono stati organizzati momenti di confronto, sia in presenza che on-line, con organizzazioni ed esperti che conoscono ed osservano giornalmente le dinamiche ed i cambiamenti che contraddistinguono questa zona della città. 

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Cosa accadrà nei prossimi giorni?

Dopo aver consegnato lettere informative nelle cassette della posta e aver raccolto adesioni di cittadini ed operatori economici, sono state realizzate interviste andando a trovare chi ha contattato (per email o whatsapp) oppure fissando un appuntamento on-line. Allo stesso tempo sono state accolte, all’interno di salotti digitali di discussione (Hugo Digital Cafè), altre persone interessate ad esprimere la propria visione e ad ascoltare i punti di vista degli altri, pronti a collaborare per riqualificare il quartiere.

Adesso, sperando che la campagna di vaccinazione prosegua spedita e che si possa gradualmente tornare a stare nei contesti sociali, si intensificherà il lavoro. 

È appena iniziata l’originale campagna di comunicazione – o meglio di interrogazione – su “Chi è Hugo?”. La mancanza di un’identità specifica che connoti questa area di città, tra la memoria di quel che è stata e il futuro di quel che può divenire, ha stimolato l’idea di costruire un profilo di Hugo (ovvero della “zona stazione”) attraverso una narrazione collettiva coinvolgendo chiunque voglia contribuire a delinearne i lineamenti. 

Durante alcune giornate di sole, in alcuni punti più caratteristici della zona, appariranno gli arredi di un salotto di casa all’aperto. Questi sono i “secret garden cafè”, ambienti confortevoli dove le persone potranno sedersi ad ascoltare, dialogare e proporre idee per migliorare l’ambiente urbano della Stazione, tra stimoli colorati e modalità inconsuete di conduzione proposte dagli animatori sociali. 

Il 30 maggio, raccogliendo indicazioni emerse nelle interviste e nei salotti, prenderanno forma brevi eventi artistici che riempiranno alcuni angoli vuoti all’interno del perimetro dell’area stazione. Saranno occasioni flash, estemporanee, sfuggenti ma che accenderanno una luce sulle potenzialità di questa zona e su quante iniziative vi potrebbero essere realizzate grazie al coinvolgimento della cittadinanza e alla sua creatività. 

L’impianto culturale e l’approccio progettuale si ispirano alle indicazioni derivanti dall’Agenda Europea sulla Sicurezza 2015, dal Patto di Amsterdam 2019, dal DL n.14 del 2017 e dal Libro bianco sulle politiche regionali di sicurezza urbana 2019; in particolare la sicurezza urbana intesa come prevenzione comunitaria, ove le azioni di vigilanza e controllo, anche con strumenti tecnologici, si integrano con interventi, il più possibile non occasionali e sull’onda emergenziale, di politiche per il benessere sociale, per il lavoro, per l’inclusione, per il commercio e l’urbanistica. 

Per informazioni: hugo@coesoempoli.it o 393 886 9830.

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