Barnini e Masetti in visita alla 'Bruno Manetti Cashmere'. I sindaci: «Un'eccellenza del territorio»

 

EMPOLI – Una visita istituzionale immersi fra filati, modelli di maglieria, macchine da cucire e confezioni di cashmere di alta qualità.
Il sindaco di Empoli Brenda Barnini e il sindaco di Montelupo Fiorentino Paolo Masetti, insieme all’assessore alle attività del Comune di Empoli Antonio Ponzo Pellegrini sono stati ospiti della Bruno Manetti Cashmere, azienda con sede nella zona industriale montelupina.
Il titolare ha fatto da ‘cicerone’ all’interno della sua creatura svelando i segreti di quello che, nonostante le dimensioni della sede, 2600 mq, è un vero laboratorio artigianale di maglieria ad alta qualità.
«Finalmente sono riuscita a visitare una delle eccellenze produttive del nostro territorio. Un’azienda di cui in molti mi avevano parlato e oggi ne ho scoperti e compresi i motivi – ha detto il sindaco empolese Barnini -. Credo che per chi come me e Paolo ha il bellissimo e difficile compito di rappresentare e amministrare una comunità avere una conoscenza diretta di quelle che sono le imprese del territorio sia indispensabile per prendere poi decisioni che hanno ricadute reali sulla vita delle persone e delle attività. Credo sia bello e rassicurante venire in contatto con realtà come la Bruno Manetti che presenta tutti i connotati di un’azienda solida: un imprenditore capace e coraggioso, perché investire significa anche rischiare, delle maestranze specializzate che sono il valore aggiunto; e poi capacità di stare sul mercato con un prodotto unico nel suo genere. Inoltre il contorno, ovvero questa bella sede, aiuta nello sviluppare belle cose e bei prodotti. Da parte delle amministrazioni che rappresento c’è tutta la disponibilità a collaborare, per quello che è nelle nostre competenze, per sostenere una realtà positiva come quella di Bruino Manetti».
«Sono tornato volentieri a visitare insieme a Brenda l’azienda di Bruno Manetti – ha detto il sindaco di Montelupo Masetti – che rappresenta un’eccellenza del nostro territorio. Una realtà che ha valorizzato il saper fare artigianale, collocandosi in posizioni di rilievo nel mercato internazionale.
Non posso che apprezzare la scelta di trasferire la sua attività nel 2014 nel comune di Montelupo. Mi piace pensare che tale decisione derivi anche da una felice situazione urbanistica, in cui abbiamo una zona industriale, dotata di servizi adatti alle aziende e ben servita da un punto di vista infrastrutturale.
Certamente se un territorio vuole crescere deve mantenere un dialogo costante con realtà di questo tipo, che fra l’altro danno lavoro a numerose dipendenti».


«Ringrazio i due sindaci – ha detto Manetti – è un piacere avere a che fare con istituzioni quando queste sono vicine alle imprese. Le istituzioni possono essere partner importante per un’azienda quando, nella normale attività di una ditta, tutti i giorni ti trovi di fronte a problemi che insieme possiamo risolvere. Sono felice di aver ospitato in questa sede, aperta nell’agosto 2014».

La Bruno Manetti è nata nel 1995 da un’idea di Bruno, suo padre Vittorio, sua madre Luana e la moglie Veronica. Nel corso degli anni il marchio è cresciuto fino a diventare un riferimento importante nel segmento maglieria in cashmere; ”fare sempre cose nuove e farle nel miglior modo” è stata la prerogativa di Manetti. Un capo deve essere perfetto: “non esce niente che non sia in linea con gli standard aziendali di qualità”.
La Bruno Manetti ha saputo fondere la ricerca della novità con la naturale purezza dei filati, dando vita così ad uno stile unico e ben definito, attentissimo ai cambiamenti delle tendenze e alle esigenze delle sue affezionate clienti; è riuscita inoltre in questi venti anni ad adeguarsi ai cambiamenti della moda e al mutamento degli stili, non tradendo comunque mai le sue peculiarità, la sua identità e qualità.
La Bruno Manetti Cashmere ha sede nella zona industriale di Montelupo a due passi dallo svincolo Empoli Est della Fi Pi Li. Vi lavorano una trentina di persone, l’80% donne. I mercati più importanti sono Austria, Svizzera, Germania, Russia ed Uzbekistan. Sono 80.000 i capi prodotti in un anno.