Biblioteca, riprendono i lavori di restauro. All’ingresso visibili tratti di cinta muraria

Durante gli interventi degli scorsi mesi sono emersi reperti storici che saranno conservati. Il vicesindaco Fabio Barsottini: «Prosegue la rigenerazione urbana del centro storico»

Biblioteca, riprendono i lavori di restauro. All’ingresso visibili tratti di cinta muraria

EMPOLI –  Anche il cantiere per la ristrutturazione della biblioteca comunale ‘Renato Fucini’ di Empoli sta per ripartire dopo alcune settimane di stop per il Covid19. Da lunedì 4 maggio torneranno gli operai. I lavori sono iniziati a metà ottobre 2018. La ditta incaricata è la Cooperativa Archeologia di Firenze, specializzata in interventi simili. 

«Dopo la sospensione del cantiere a causa del Coronavirus, ripartiamo anche con la ristrutturazione della biblioteca comunale. Per noi questo cantiere – spiega il vicesindaco Fabio Barsottini, che ha anche la delega ai lavori pubblici - è fondamentale per portare avanti la rigenerazione urbana del centro storico e rendere Empoli una città più bella e innovativa. L’obiettivo del progetto è quello di trasformare il vecchio edificio del complesso degli Agostiniani in un grande luogo di divulgazione della cultura e della conoscenza, un luogo di aggregazione sociale per tante generazioni». 

L’intervento interessa 1200 metri quadrati posti al piano terra e al primo piano dell’attuale stabile fra Via Leonardo Da Vinci e Via Cavour.
Dopo l’intervento di recupero e ampliamento le postazioni di lettura e studio passeranno dalle 90 attuali a 200.
Al termine dei lavori la biblioteca comunale tornerà quindi a essere composta dalle attuali sale a disposizione, che di fatto sono posto al primo piano attorno al Chiostro dell’ex convento, e dagli spazi dell’edificio chiuso nel luglio 2012 e oggi in fase di restauro e consolidamento.
 

In questi mesi sono stati tanti gli interventi realizzati e anche le ‘sorprese’ che i tecnici del Comune e della ditta incaricata si sono trovati di fronte in corso d’opera. Prima fra tutti, ma non solo, una bomba inesplosa: Questo ha reso necessario l’intervento degli artificieri, l’immediata sospensione dei lavori e, per consentire la ripresa dei lavori, la successiva bonifica bellica eseguita, con l’intervento di una ditta specializzata, sia nei locali interni che in alcune aree esterne.  Poi, durante gli scavi, è avvenuta la scoperta di un tratto delle vecchie mura di cinta della città sotto il pavimento al primo piano. All’epoca della costruzione della biblioteca le vecchie mura furono tagliate sotto la quota del piano di calpestio e furono utilizzate come basamento per le murature perimetrali e di spina del corpo di fabbrica. Al piano primo nella Sala Maggiore sono stati eseguiti saggi sul solaio sotto pavimento che hanno fatto emergere un sistema di voltine di alleggerimento in pianelle appoggiate sulle volte principali, corrispondenti ai soffitti delle stanze al piano terra. Secondo le condizioni contenute nel parere della Soprintententenza  è stato deciso di preservare ciò che è stato rinvenuto. Per questo saranno lasciate a vista due porzioni di mura urbane nella zona di ingresso alla biblioteca e sarà mantenuto in opera il sistema di voltine al piano primo. Questi interventi portano l’investimento sull’edificio a 1.819.771 euro.

In questi mesi sono state realizzate le fondazioni al piano terra, rifatto il tetto, realizzato l’intonaco sulle due facciate di Via Da Vinci e Via Cavour. I lavori che riprendono saranno concentrati sul consolidamento del soldaio del primo piano, sulle varie impiantistiche e su alcuni lavori  davanti a Via Cavour. Da ricordare che invece sul lato di Via Da Vinci la piazzetta sul retro entrerà a far parte degli spazi esterni del Progetto di Innovazione Urbana HOPE con la demolizione del muro, l’eliminazione quindi del cancello, e l’apertura alla città di quell’area. 

Oltre al recupero dei ‘pezzi’ di mura emerse e alla conservazione delle ‘voltine’ ricordiamo che saranno completamente restaurate la sala maggiore e la sala Tassinari. Quest’ultima, in particolare, è oggetto di uno specifico restauro delle scaffalature in legno, risalenti alla fine dell’800.