A Cascine assemblea per allargare il Controllo del Vicinato e fare rete contro i criminali

Amministrazione comunale e forze dell’ordine insieme dalla parte dei cittadini

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EMPOLI – Controllo del Vicinato a Cascine con una serata di confronto e conoscenza fra l’amministrazione comunale, le forze dell’ordine e i cittadini residenti nella zona fra Cascine e Carraia.

.Al circolo Arci Garibaldi un nutrito numero di persone si sono ritrovate per parlare di sicurezza, per esporre le criticità dei quartieri e per capire come funziona il Controllo del Vicinato. Anche in questa area alcuni cittadini hanno deciso di riunirsi per organizzare un gruppo (ce ne sono 15 in tutto il territorio comunale) e trovare un coordinatore che tenga la comunicazione con le forze dell’ordine.

Erano presenti il vicesindaco Fabio Barsottini, l'assessore alla sicurezza Antonio Ponzo Pellegrini, il maggiore Daniele Riva, da qualche mese nuovo Comandante Compagnia Carabinieri di Empoli, con lui per l’Arma il luogotenente, Paolo Dolfi, Comandante della Stazione Carabinieri di Empoli; per la polizia di stato il commissario Danilo Di Stefano. 

La polizia municipale dell’Unione Empolese Valdelsa era rappresentata dal nuovo comandante Massimo Luschi, da Grazia Boldrini, che ha illustrato il Controllo del Vicinato e dato alcuni consigli ai cittadini, e da Massimiliano Mengoni.

La serata è stata l’occasione per confrontarsi anche su una lunga serie di consigli che le forze dell’ordine hanno dato ai residenti su come difendersi dai malintenzionati e su come evitare i furti in abitazione.

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Il “Controllo del Vicinato” è strumento di prevenzione della criminalità, che presuppone la partecipazione attiva dei cittadini residenti in una determinata zona e la collaborazione di questi ultimi con le forze di polizia statali e locali. Fare “Controllo del Vicinato” significa promuovere la sicurezza urbana attraverso la solidarietà tra i cittadini, allo scopo di ridurre il verificarsi di reati contro la proprietà e le persone. A tutti gli abitanti dell’area interessata è unicamente richiesto di alzare il livello di attenzione attraverso pochi, semplici passaggi: tra questi, il “far sapere” che gli abitanti della zona sono attenti e consapevoli di ciò che accade intorno a loro. Infatti, se i vicini lavorano insieme per ridurre l’appetibilità degli obiettivi, i furti e tanti altri “reati occasionali” potranno essere limitati. A nessuno viene chiesto di fare eroismi, ronde o chissà cosa di speciale. A tutti invece è richiesto di prestare maggiore attenzione a chi passa per le strade nonché alle situazioni anomale che possono saltare all’occhio o generare apprensione ed allarme.

.La creazione di una ‘rete’ di controllo fra residenti nelle frazioni è ancora più facile perché fondamentalmente già esiste, occorre solo organizzarla con lo scopo di aumentare il senso di protezione che può dare l’avere un vicino che controlla casa nostra e viceversa. La sicurezza è un bene comune ed è il frutto di un lavoro condiviso tra cittadini, istituzioni e forze dell'ordine.

E’ bene chiarire che il controllo di vicinato non è assimilabile in alcun modo all’esperienza delle ronde, ma è invece un modo per collaborare fra cittadini che abitano nella stessa strada, zona o palazzo per controllare i movimenti e le azioni sospette di malintenzionati o comunque per sorvegliare, nel corso delle normali attività quotidiane, la propria area con un occhio più attento.

A causa della mobilità e della dispersione sociale, è frequente che fra vicini  di casa ci si conosca poco e difettino le occasioni per socializzare. Forse l’obiettivo più importante del controllo di vicinato è proprio quello di mettere assieme persone che vivono nello stesso contesto per recuperare lo spirito di comunità che è il miglior deterrente contro gli intrusi malintenzionati.