Co-progettazione, il sindaco Brenda Barnini: «Siamo fra i primi in Italia ad accettare questa sfida»

Un nuovo modo di intendere la relazione fra amministrazione pubblica e privato sociale. Pubblicato l’avviso per il terzo settore:’EDUC-azione, officine di comunità’

Sindaco Brenda Barnini

EMPOLI – Mobilitare, collegare, responsabilizzare sono le tre finalità della nuova strategia europea per la Gioventù 2019-2027.

In questo ambito, pensando ai giovani e al loro futuro, si inserisce la co-progettazione. Per la prima volta si comincia a parlare di democrazia condivisa, dove tutti, amministratori e Terzo settore, si siedono ad un tavolo e lavorano insieme a progetti che sono di interesse collettivo, che parlino di attività e percorsi di educazione non formale rivolti ai giovani, stando sullo stesso piano. 

«Il Comune di Empoli è uno dei primi in Italia ad accettare la sfida della coprogettazione. Si tratta di un modo nuovo di intendere la relazione fra amministrazione pubblica e soggetti del privato sociale – sottolinea il sindaco di Empoli Brenda Barnini –, dove si mette al centro la qualità del progetto e la capacità di assumersi responsabilità condivise. Ringrazio la dirigente dei servizi alla persona Sandra Bertini per aver deciso di intraprendere questo percorso innovativo. Questa opportunità offerta dalle nuove normativa sul terzo settore deve diventare un metodo normale e potrebbe essere decisiva per spendere bene e  velocemente le risorse del Recovery Plan». 

La co-progettazione rappresenta dunque una nuova forma di collaborazione tra Comune e soggetti del Terzo Settore volta alla realizzazione di attività e interventi mirati per rispondere a bisogni locali dei bambini e dei ragazzi, delle famiglie e della comunità. 

La chiamata è già partita da parte dell’amministrazione comunale di Empoli.
È stato pubblicato un avviso di selezione pubblica, per l’individuazione di un soggetto del Terzo settore quale ‘partner’ del Comune di Empoli, nella co-progettazione e successiva esecuzione del progetto denominato ‘EDUC-azione officine di comunità’.

L’avviso è visibile nell’apposita area dedicata sulla home page del sito internet del Comune di Empoli, al link dove è possibile scaricare tutta la modulistica necessaria per partecipare alla selezione. Possono farsi avanti una rete di associazioni oppure una sola e lavoreranno sullo stesso piano con l’amministrazione comunale.

Ci sono dei criteri da tenere di conto e una scadenza: 13 luglio 2021 alle 10. 

RISORSE E DURATA DEL PROGETTO - Il Comune di Empoli mette a disposizione una somma importante: 221mila euro distribuiti in tre anni, a partire da settembre 2021 fino ad agosto 2024 e l’immobile del Centro Giovani di Avane situato in via Magolo, 32, dove si attuano ormai da tantissimi anni percorsi di aiuto, pomeridiani, ‘allargati’ rivolti a bambini, adolescenti, giovani, famiglie e cittadini del quartiere. 

INTENZIONI E OBIETTIVI DEL PROGETTO - Si intende contrastare la dispersione scolastica ed ancor prima la povertà educativa; ampliare le opportunità educative, di socializzazione, di apprendimento e di supporto per bambine e bambini, ragazze e ragazzi, creando una rete di relazioni tramite occasioni di gioco, di ascolto e di confronto. Gli obiettivi riguardano: promuovere attività nell’ambito degli interventi di educazione non formale al fine di accrescere le competenze di base nei bambini e ragazzi a sostegno dei propri progetti di vita; prevenire e sostenere il superamento delle difficoltà scolastiche e relazionali all’interno della scuola; predisporre con le altre agenzie educative del territorio, in primis con la scuola, un sistema di relazioni capace di intercettare precocemente le situazioni individuali e di gruppo più a rischio, per concordare, laddove è possibile, percorsi di accompagnamento personalizzati; individuare e promuovere le possibilità di incontro giovanile, incentivando la partecipazione attiva dei giovani attraverso la pro-mozione di iniziative culturali e sociali organizzate dall’amministrazione comunale e dalle associazioni esistenti sul territorio; creare nuove forme di partecipazione anche per genitori, per potenziare l’intervento educativo rivolto ai ragazzi e alla comunità; favorire processi partecipati tra cittadini e associazioni, per il miglioramento della qualità della vita del territorio, attraverso la costituzione di patti educativi territoriali.