Colonna Leopoldina, aperto il cantiere al bivio di Santa Maria. Due mesi per terminare l’opera

L’assessore Giulia Terreni: «Grazie all’iniziativa della comunità e al supporto del Comune andiamo a recuperare uno dei simboli della frazione».

Colonna Leopoldina, aperto il cantiere al bivio di Santa Maria. Due mesi per terminare l’opera

EMPOLI – È stato allestito il cantiere per il restauro della colonna leopoldina che domina il bivio fra Via Livornese e Via Lucchese, a Santa Maria. La mobilitazione di tutto un quartiere sta per ottenere la sua concretizzazione. L’impegno di un comitato, sorto appositamente, vedrà finalmente il suo scopo farsi realtà.
In due mesi, la ditta incaricata dal Comune di Empoli per effettuare l’intervento terminerà il recupero di quello che rappresenta un simbolo per un’intera frazione.
In queste ultimi anni il Comitato Santamariese, costituito da Casa del Popolo e Consiglio Parrocchiale, hanno unito le loro energie per raccogliere fondi e riuscire a recuperare l’opera.
Cene all’aperto sul sagrato della chiesa in piazza del Convento per contribuire al lavoro che è giunto alla fase cruciale.
Il denaro raccolto dalla cittadinanza di Santa Maria, oltre 10.000 euro,  vede risorse importanti anche dell’amministrazione comunale che, con la supervisione della Soprintendenza di Firenze, si è occupata della progettazione, dell’affidamento e della realizzazione dei lavori. Il progetto esecutivo ha un budget totale di 27.000 euro. L’intervento è stato affidato alla ditta Fedele Restauri di Firenze, specializzata in queste tipologie di lavori.

«Finalmente ci siamo. Il cantiere è aperto e in un paio di mesi, direi a inizi agosto vedremo la Colonna Leopoldina tornare a essere un fiore all’occhiello per tutta la frazione di Santa Maria. Le iniziative della cittadinanza, l’attaccamento al territorio e allo loro storia, insieme al contributo dell’amministrazione comunale, stanno portando a recuperare un manufatto storico importante. Tutela e valorizzazione del nostro variegato e ricco patrimonio culturale sono uno degli obiettivi di questa amministrazione - sottolinea l’assessore alla cultura Giulia Terreni –. Come è avvenuto qui a Santa Maria e in altre occasioni recentemente, anche altre comunità o imprenditori decidano di supportare il recupero di ‘pezzi’ del nostro patrimonio artistico e culturale».

LA STORIA DELLA COLONNA LEOPOLDINA - Fu voluta nel 1840, insieme alle 18 oggi superstiti, da Leopoldo II di Lorena: le colonne da quel momento costellarono il  territorio toscano indicando le direzioni di quelle che furono le 'strade regie'. A Santa Maria la colonna si trova strategicamente alla biforcazione tra via Livornese e via Lucchese. Un manufatto realizzato sulla base di un unico modello e progettato dall’architetto Alessandro Manetti, uno tra i più significativi interpreti dell'architettura neoclassica di stampo più illuministico in Italia.  La realizzazione è di Carlo Reishammer. La colonna empolese risale esattamente a una data oscillante fra il 1842 e il 1848.

Il restauro prevede varie fasi: si parte in questi giorni dalle indagini diagnostiche di dettaglio, con produzione di una notevole documentazione digitale, quindi l’intervento vero e proprio sul manufatto composto da parti in pietra e ghisa, visibilmente danneggiate dagli agenti atmosferici. L’obiettivo è quello di recuperare e proteggere attraverso trattamenti e stuccature. Sarà restaurata anche la lapide segnavia esistente (quella con la scritta per Fucecchio e Lucca) e ripristina la targa mancante.