Commemorati i 55 empolesi deportati nei lager ormai 77 anni fa. Iniziative allo stadio, nelle scuole e online

Le parole di Alessio Mantellassi, presidente del Consiglio Comunale, di Roberto Bagnoli, presidente Aned, di Franco Castellani, presidente onorario dell’associazione, e di Rebecca Corsi, vicepresidente dell’Empoli FC

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EMPOLI – Oggi, lunedì 8 marzo 2021, giornata dedicata  al 77° anniversario della deportazione dei 55 empolesi nei lager nazisti. In loro memoria è stata celebrata una messa, sono stati organizzati momenti di approfondimento storico e riflessione su quei fatti attraverso racconti e testimonianze umane.

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Una celebrazione sottotono, esattamente come quella di un anno fa. Nel 2020 in questa giornata eravamo alle porte del lockdown. 

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Dalla santa messa nella chiesa della Madonna del Pozzo officiata da Don Guido Engels. La commemorazione si è spostata poi alla vecchia ciminiera della Vetreria Taddei dove è stata deposta una corona di alloro alla targa in onore dei deportati.

Presenti Alessio Mantellassi, presidente del Consiglio Comunale di Empoli con delega alla cultura della memoria; il neo presidente della sezione Aned Empolese-Valdelsa, Roberto Bagnoli; le forze dell’ordine, tutte rappresentate: polizia, carabinieri, vigili del fuoco, esercito, polizia stradale, ferroviaria e la polizia municipale.
Quindi Misericordia, Pubblica Assistenza, Aned, SPI CGIL, associazioni carabinieri.  

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E’ seguito poi un momento di ricordo per Carlo Castellani, giocatore dell’Empoli che perse la vita a Mauthausen. Allo stadio a lui intitolato, ai piedi  della targa all’ingresso della tribuna centrale, si è svolta una piccola cerimonia con la deposizione di un mazzo di fiori.

Da parte del club è stata donata alla famiglia la maglia del centenario dedicata a Carlo Castellani che, appena possibile, verrà  deposta, nel prossimo Viaggio della Memoria, proprio nel campo dove perse la vita a Gusen.

La vicepresidente dell’Empoli FC, Rebecca Corsi, ha spiegato che una maglia autografata dalla squadra è per la famiglia, un’altra identica sarà messa nei prossimi giorni all’asta da Empoli Charity, come spesso accade, con l’obiettivo di raccogliere fondi destinati ad attività benefiche. 

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ON LINE - Infine, alle 18 di oggi, ‘Deportazione politica: una pagina della nostra Storia Firenze, Prato, Empoli’. Ciclo di incontri a cura di ANED, Istituto Storico della Resistenza dell’età contemporanea, Museo della Deportazione e Resistenza di Prato. Sarà possibile seguire l’iniziativa sul canale Facebook di ANED.

Alessio Mantellassi interverrà per il Comune di Empoli, insieme ad Alessandro Martini, Comune di Firenze; Matteo Biffoni, Comune di Prato; Thomas Punkenhofer, Mauthausen; Markus Siller, Ebensee; Erich Wahl, Sankt Georgen an der Gusen; Patrizia Bonanni, Città Metropolitana di Firenze. 

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DICHIARAZIONI 

ALESSIO MANTELLASSI – «Questo è il momento ufficiale in cui la città ricorda e dice grazie ai suoi concittadini che hanno avuto il coraggio di dire ‘no’, di mantenere alta l’identità di libertà e di democrazia della città di Empoli, e che hanno perso la loro vita lontano da qui nel campo di Mauthausen e nei suoi sottocampi. È il momento in cui la città ufficialmente rende onore. Ci sono tante altre iniziative con le scuole, che coinvolgono in questi giorni  300 studenti: parleremo del rapporto tra lo sport e la deportazione, della storia dei deportati del territorio dell’Empolese-Valdelsa. Abbiamo coinvolto anche l’Empoli Calcio nella commemorazione di Carlo Castellani». 

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ROBERTO BAGNOLI – Prima uscita pubblica per il neo presidente dell’Aned Empolese-Valdelsa, Roberto Bagnoli che ha descritto la giornata di oggi con queste parole. «Noi siamo sempre stati presenti ogni anno come associazione a questa celebrazione e lo siamo anche quest’anno, in questa situazione, ma non per questo dobbiamo dimenticare, bensì, proseguire nel nostro impegno di memoria. È un momento importante perché rappresenta davvero l’idea che ha questa città di libertà, democrazia e partecipazione. Sono 55 i cittadini empolesi, 26 lavoravano alla vetreria Taddei, che sono stati deportati. Purtroppo non è più in vita nessuno e dobbiamo affidarci alle testimonianze dei familiari, anche loro soci Aned. Grazie a loro portiamo avanti la memoria e la conoscenza verso i giovani. Per questo sono state organizzate tante iniziative, anche se solo online, per far conoscere la storia di questi fatti tragici perché possano, loro, farsi testimoni in futuro». 

REBECCA CORSI – «Nell’anno del nostro centenario, era per noi un dovere e un obbligo ricordare quegli anni difficili per la storia del nostro Paese, dell’Europa e del mondo e riconoscere a Carlo Castellani e alla sua famiglia questo momento nello stadio a lui intitolato. Si tratta di una figura fondamentale della nostra storia, che ci ricorda valori di appartenenza a cui leghiamo tutte le nostre radici». 

FRANCO CASTELLANI – Il presidente onorario dell’Aned Empolese Valdelsa e figlio di Carlo Castellani: «Un gran bel gesto. Emozionante. La maglia col nome di mio padre mi commuove. Sarà bello tornare a Gusen e andare sulla targa che è presente anche là per lasciare questo segno. Grazie al Comune, ad Aned e all’Empoli FC da parte mia e di mia sorella Carla».

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