Covid-19, nuovo appello dei sindaci dell’Unione per limitare il contagio. «Parliamo ad attività artigianali, industriale, produttive e professionali che non producono beni di prima necessità»

I primi cittadini degli undici Comuni chiedono un ulteriore sforzo: «Valutare per la settimana prossima uno stop totale, come già fatto dai commercianti dieci giorni fa».

Covid 19, Nuovo appello dei sindaci dell’Unione per limitare il contagio. «Parliamo ad attività artigianali, industriale, produttive e professionali che non producono beni di prima necessità»

EMPOLESE VALDELSA – Tutti i sindaci delle undici amministrazioni comunali che compongono l’Unione dei Comuni Empolese Valdelsa lanciano un nuovo appello alla cittadinanza, ma in particolare anche a tutte le attività produttive e professionali e ai titolari di ogni singola attività artigianale e industriale. L’obiettivo primario è quello di limitare più possibile le occasioni contagio da Covid19. 

«Sono ormai trascorsi dieci giorni dall’entrata in vigore dell’ultimo Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri emanato per il contenimento del contagio da COVID-19 che ha dato le nuove linee di comportamento per cittadini, amministrazioni pubbliche, attività produttive, commerciali e Regioni.

Alcune parti di quel decreto sono state prontamente recepite dalla popolazione, altre, nel nostro territorio, erano state addirittura anticipate come quella della chiusura delle attività commerciali.
In questi giorni come sindaci dell’Empolese Valdelsa stiamo facendo il massimo, con la collaborazione della Polizia Municipale e delle forze dell’ordine, per contenere, sanzionare e denunciare tutti coloro che non rispettano le regole stabilite dal decreto.

Siano esse singole attività commerciali di generi di prima necessità che non fanno rispettare le distanze di sicurezza o singoli cittadini che vengono trovati in giro senza uno dei requisiti minimi per uscire (lavoro, salute, ragioni di stretta necessità).

Stiamo valutando in queste ore di adottare ordinanze per stringere ancora di più le maglie della libera circolazione e impedire l’aumento del contagio.

Sentiamo però il dovere e la responsabilità di richiamare prima di tutto al rispetto di quanto scritto nel testo del decreto tutte le attività produttive e professionali presenti nei nostri territori comunali.

Ovvero :
che sia attuato da parte delle imprese il massimo utilizzo delle modalità di lavoro agile;
che siano incentivate le ferie e i congedi retribuiti;
che siano sospese le attività dei reparti non indispensabili alla produzione;
che siano rispettati i protocolli di sicurezza anti contagio e dotati tutti i dipendenti dei dispositivi di sicurezza individuali.

Infine vogliamo rivolgere un appello ai titolari di ogni singola attività artigianale e industriale e ad ogni realtà professionale ancora aperta e che non produca beni di prima necessità per superare l’emergenza a valutare per la settimana prossima uno stop totale delle attività consentendo così ai propri dipendenti di rimanere a casa, riducendo drasticamente le occasioni di contatto e quindi di contagio.

Misure più restrittive sono in queste ore allo studio del Governo nazionale ma noi riteniamo che il nostro territorio, così come ha saputo anticipare per le attività commerciali quello che poi è stato scritto nei decreti governativi, debba e possa fare uno sforzo in più.

Il diritto alla salute per tutti deve essere anteposto ad ogni altra valutazione in questo momento per riuscire a combattere la diffusione del virus».