"Dove hai preso il tuo coltan?" arriva al Parlamento europeo a Bruxelles

L'11 ottobre 2022, l'associazione Safari Njema incontrerà alcuni europarlamentari per discutere la petizione promossa insieme a Mediterraneo siamo noi

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EMPOLI - Il prossimo 11 ottobre 2022 alle ore 16.30, l’associazione Safari Njema sarà a Bruxelles, al Parlamento Europeo, dove avrà un confronto con alcuni degli europarlamentari che hanno partecipato alla stesura del Regolamento UE 2017/821, entrato in vigore nel gennaio 2021, sui minerali provenienti da zone di conflitto o ad alto rischio. L’incontro, al quale parteciperanno, fra gli altri Patrizia Toia, Maria Arena e Pierfrancesco Majorino, avrà all’ordine del giorno il punto “Discussione sulla petizione promossa da due associazioni empolesi e condivisa con molte altre associazioni lungo il percorso Empoli/Bruxelles". Si tratta di fatto del punto di arrivo, ma non certo la conclusione, di un percorso voluto da Safari Njema insieme all'associazione Mediterraneo siamo noi, partito nei mesi scorsi proprio da Empoli: si tratta del progetto "Dove hai preso il tuo coltan?", sostenuto dall'amministrazione comunale di Empoli con un contributo di 5mila euro, divenuto momento di dibattito e confronto ma espresso anche attraverso l'arte con una mostra ospitata negli spazi del Chiostro del Cenacolo degli Agostiniani, nei mesi scorsi.

L’Associazione Safari Njema è una realtà di ragazzi dai 20 ai 25 anni attiva sul territorio Empolese e della provincia di Firenze che, dal 2018, lavora per cercare di informare, sensibilizzare la società civile. In particolare, da aprile 2021, Safari Njema si occupa del tema dei minerali di conflitto. "Dopo la morte dell’ambasciatore Luca Attanasio - spiega l'associazione - abbiamo sentito il dovere di approfondire la nostra conoscenza sul tema ed è nata l’idea di realizzare una petizione che ha l’obiettivo di promuovere la revisione del Regolamento UE 2017/821. Nel maggio 2022, è iniziata una marcia che, partendo da Empoli e passando da diverse città italiane ed europee (Bologna, Carpi, Verona, Brescia, Milano, Strasburgo e Aquisgrana), ha portato la petizione da Empoli a Bruxelles: l'incontro di Bruxelles, quindi, rappresenta il punto di arrivo di un impegno bello e appassionante, ma anche una tappa importante di un percorso più lungo che speriamo possa portare, in tempi rapidi, alla revisione del regolamento sopra citato".

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"L'arrivo a Bruxelles rappresenta una nuova tappa significativa di questo progetto ideato e portato avanti con impegno e tenacia da giovani del nostro territorio - sottolinea la sindaca di Empoli, Brenda Barnini - 'Dove hai preso il tuo coltan?' mette al centro i diritti, il bisogno di legalità e di leggi efficaci. E' una richiesta che ha attraversato l'Italia, nel corso della marcia promossa dall'associazione empolese, una richiesta che merita di essere ascoltata. Come amministrazione abbiamo deciso di sostenere questo progetto con forza perché crediamo sia fondamentale occuparsi di tematiche soltanto apparentemente lontane dalla nostra quotidianità. Da sempre Empoli è attenta e impegnata su questi temi, sul fronte dei diritti internazionali: un esempio di questa sua volontà è stata la scelta di conferire la cittadinanza onoraria a Gino Strada. E il fatto che a promuovere questa iniziativa siano i giovani rappresenta un valore aggiunto: a loro va il mio grazie e quello di tutta la città".

L’Unione Europea è uno dei più grandi importatori di minerali di conflitto: basti pensare che il coltan, a esempio,  è un minerale indispensabile per l'industria delle batterie elettriche e per gli smartphone. Il Regolamento (UE) 2017/821 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 maggio 2017, stabilisce obblighi in materia di dovere di diligenza nella catena di approvvigionamento per gli importatori nell'Unione di oro stagno, tantalio, tungsteno e dei loro minerali, originari di zone di conflitto o ad alto rischio. Si è creata invece una vera e propria tratta dei minerali di conflitto, con conseguenze drammatiche: basti pensare alle condizioni di lavoro disumane alle quali sono sottoposti bambini e adulti che per una paga di pochi dollari scavano con vanghe e lavano a mano le pietre per poi trasportarle per chilometri al mediatore più vicino. Si rende necessaria un’azione più ferrea ed efficace nel sanzionare gli importatori che non rispettano il regolamento ed ecco che l'obiettivo primario del progetto "Dove hai preso il tuo coltan?" è quello di richiamare l’Unione Europea al miglioramento del regolamento, nella sua futura revisione prevista nel gennaio 2023. E creare un movimento di cittadini consapevoli che richiedano e pretendano un cambiamento, per ostacolare ed eliminare lo sfruttamento di bambini, uomini e donne che ogni giorno lavorano senza sosta per estrarre minerali indispensabili per la vita dei consumatori stessi.