Emporio Solidale e Porte Aperte, Serena Spinelli: «Modello di inclusione sociale»

L’assessore regionale in visita alle due realtà di Empoli e Vinci

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EMPOLI – Serena Spinelli, assessore della Regione Toscana con delega a welfare, marginalità sociali, integrazione socio-sanitaria e terzo settore è stata ospite di due realtà dell’empolese.
L’Emporio Solidale di Empoli, da poco aperto e attivo al servizio delle persone e delle famiglie con difficoltà economiche; e l’associazione vinciana Porte Aperte.

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Invitata dall’assessore alle politiche sociali del Comune di Empoli, Valentina Torrini, Serena Spinelli ha scoperto le peculiarità dell’Emporio Solidale dove era presente anche il governatore della Misericordia Pier Luigi Ciari, accompagnata dal consigliere regionale di area Enrico Sostegni.
Quindi il passaggio a Spicchio per Porte Aperte, dove era presente anche il sindaco di Vinci Giuseppe Torchia, l’assessore alle politiche sociali Chiara Ciattini e la presidente Grazia Becarelli.

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«Mi hanno fatto mostrato due realtà straordinarie in cui i servizi sociali diventano davvero luogo di inclusione, di capacità di dare risposte alle persone in termini di qualità della loro vita e di dignità.
Da una parte l'Emporio Solidale, cioè una modalità per consentire l'accesso agli alimenti facendolo in modo da rispettare la dignità delle persone. Aiutarle consentendo loro di fare le proprie scelte, la loro spesa, in un luogo in cui si può scegliere cosa comprare per la propria famiglia. Si supera l’elemento di dover chiedere perché si ha bisogno.  

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Porte Aperte è una cooperativa sociale vera, in cui si fa anche economia circolare perché si recupera tanto materiale che altrimenti verrebbe semplicemente buttato e non riutilizzato. Allo stesso tempo si danno risposte lavorative di crescita e di formazione a persone che hanno realmente necessità Queste persone hanno soprattutto il diritto di vivere in maniera autodeterminata. Con l’opportunità di scegliere quali sono le loro ambizioni di vita e farlo attraverso uno degli strumenti più straordinari: il lavoro. Si produce qualcosa tramite le proprie attitudini, le proprie possibilità, le proprie qualità.

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Sono due risposte di reale inclusione sociale che per la Regione Toscana è una priorità. Quella di provare a rispondere ai bisogni in maniera individualizzata, ossia avere una risposta per le persone facendole scegliere e non imponendo la soluzione. Ma essendo supportate veramente dalla rete dei servizi della rete associativa, del terzo settore in una relazione programmatica, strutturata e condivisa tra istituzioni, associazioni e i bisogni che le persone hanno».

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