Falco e Ceravolo, 45 anni fa il loro assassinio La Città di Empoli non dimentica i due poliziotti

Nel 45° anniversario dell’uccisione degli agenti e del ferimento di Rocca ad opera del terrorista Mario Tuti commemorazione al commissariato e alla casa dove avvenne l’uccisione dei rappresentanti della polizia di stato

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EMPOLI – In un clima di vicinanza alle famiglie e di appartenenza alle istituzioni si è svolta questa mattina, venerdì 24 gennaio 2020, la commemorazione dell'uccisione di Leonardo Falco e Giovanni Ceravolo, rispettivamente brigadiere e appuntato della polizia di stato, e del grave ferimento di Arturo Rocca, appuntato della polizia di stato scomparso qualche anno fa, il 6 marzo del 2002.
Si è trattato del 45° anniversario di quella tremenda pagina che ferì Empoli e la sua comunità.  
Era il 24 gennaio 1975 quando Falco, Ceravolo e Rocca rimasero vittime del terrorista Mario Tuti, durante una perquisizione effettuata a casa dello stesso Tuti e condotta nell'ambito di un'inchiesta sul Fronte nazionale rivoluzionario, una delle sigle del terrorismo neofascista.
Quella mitragliata a freddo, che tolse la vita a Falco e Ceravolo e ferì Rocca, avvenne per le scale di un’abitazione di Via Boccaccio, proprio davanti al pronto soccorso dell’ospedale. Qui lo scorso anno è stata installata una pietra di inciampo, al civico 25, a ricordo. Non rimarrà l’unico segnale della volontà di non dimenticare quel tragico episodio, nei prossimi mesi altre iniziative saranno prese dal Comune di concerto con la polizia di stato
Questa mattina erano presenti i vertici delle forze dell’ordine toscane, tutte le forze dell’ordine, cittadine, istituzioni e associazioni.
Alle 10.30 si è celebrata la messa alla Madonna del Pozzo, officiata dal Cappellano provinciale della Polizia di Stato, monsignor Luigi Innocenti, quindi il corteo da piazza della Vittoria a Piazza Gramsci per la deposizione della corona al Commissariato di Pubblica Sicurezza, di fronte al basso rilievo in marmo di Gino Terreni.
Per il Comune di Empoli era presente il presidente del Consiglio Comunale Alessio Mantellassi. Il Questore di Firenze Armando Nanei ha spiegato che per la polizia “non si tratta di un’abitudine, ma di una tradizione sentita, nella quale tutta la questura e il commissariato si stringono attorno alle famiglie”.
Erano presenti le tre figlie di Falco, Gabriella, Anna e Franca, e il figlio di Rocca, Riccardo.
Numerose autorità tra cui il Senatore Dario Parrini; il presidente del Consiglio Regionale Eugenio Giani; Giuseppe Creazzo, procuratore di Firenze; il vice prefetto vicario di Firenze Paola Berardino; il generale di brigata Claudio Cogliano, comandante della scuola marescialli di Firenze; il colonnello Giovanni Fichera della Legione Carabinieri Toscana; il tenente colonnello Massimo Pucci del Comando Provinciale, per la guardia di finanza, il comandante regionale generale Bruno Bartoloni; il comandante provinciale generale di brigata Fabrizio Nieddu.
Presenti anche Francesco Zunino, dirigente del commissariato di pubblica sicurezza; il maggiore Daniele Riva, comandante della Compagnia Carabinieri di Empoli; il comandante della Guardia di Finanza di Empoli Vittorio Di Bernardo; il comandante di stazione carabinieri locale Paolo Dolfi; la comandante della polizia stradale di Empoli Paola Tarocchi; il comandante della polizia municipale dell’Unione Empolese Valdelsa Massimo Luschi; il capo del distaccamento dei vigili del fuoco di Empoli Umberto Fausto; Francesca Monaldi, dirigente compartimento provinciale della polizia ferroviaria.
Presenti anche associazioni di ex appartenenti alle forze dell’ordine, carabinieri e polizia, la Misericordia di Empoli e la Pubblica Assistenza di Empoli; il Centro di mobilitazione Tosco Emiliano della Croce Rossa militare col capitano Leonardo Mandelli.