Falco e Ceravolo, 47 anni fa il loro assassinio. Il ricordo perpetuo della Città di Empoli

Questa mattina è stata deposta una corona di alloro al monumento ai caduti nel cortile del Commissariato, celebrata la messa in suffragio e lasciato un mazzo di fiori alla pietra d’inciampo in Viale Boccaccio

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EMPOLI – Sono passati 47 anni da quel tragico giorno che ferì in maniera indelebile Empoli e la sua comunità. Era il 24 gennaio 1975 quando Leonardo Falco e Giovanni Ceravolo, rispettivamente brigadiere e appuntato della polizia di stato e Arturo Rocca, anch’egli appuntato della polizia di stato, rimasero vittime del terrorista Mario Tuti, alle 20.45, durante una perquisizione effettuata a casa dello stesso e condotta nell'ambito di un'inchiesta sul Fronte nazionale rivoluzionario, una delle sigle del terrorismo neofascista.

Questa mattina, lunedì 24 gennaio 2022, nel cortile del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Empoli, in piazza Gramsci, al monumento ai caduti, il basso rilievo in marmo realizzato da Gino Terreni, si è svolta la commemorazione.

La città di Empoli ha partecipato con il Gonfalone civico e per l’amministrazione comunale, l’assessore Antonio Ponzo Pellegrini e il presidente del Consiglio Comunale, Alessio Mantellassi. Presenti il vicario del Prefetto, Grazia La Fauci, il Questore Maurizio Auriemma, la presidente del Tribunale di Firenze, Marilena Rizzo, le più alte cariche delle forze dell’ordine, toscane e provinciali, i familiari, l’associazione Polizia di Stato.

Alle 10.15 è stata deposta una corona di alloro al cippo commemorativo e alle 10.30 è stata celebrata la messa in suffragio dei caduti, alla Madonna del Pozzo, in piazza della Vittoria, officiata dal Cappellano provinciale della Polizia di Stato, monsignor Luigi Innocenti che si è conclusa con il Silenzio suonato dal maestro trombettista della Croce Rossa, Corpo Militare.

Al termine tutti i presenti, sempre nel rispetto delle norme anti contagio, sono andati in Viale Boccaccio per lasciare un mazzo di fiori al civico 25, dove è stata incastonata una pietra d’inciampo nel 2019 per mai dimenticare.

Una cerimonia di forte impatto emotivo, di presenza, di solidarietà e familiarità a cui sono seguite le parole dell’assessore Antonio Ponzo Pellegrini che ha detto: «siamo qua stamattina in maniera simbolica per le forze dell’ordine, per ciò che rappresentano per la nostra città. È doveroso da parte nostra essere presenti specialmente in questo momento di profondo cambiamento, per quello che rappresentano nella tranquillità della nostra città. La commemorazione è figlia di un momento difficile della nostra storia, della nostra cultura italiana. Speriamo che nonostante tutto di non rivivere quei tragici momenti. Oggi ci siamo ad esprimere profonda vicinanza a chi difende i nostri valori, a chi quotidianamente difende la nostra libertà. Ci siamo in maniera ossequiosa ad onorare questi due cittadini che nello svolgere il loro dovere furono uccisi. E noi non dimentichiamo».

Anche il Questore Maurizio Auriemma ha voluto lasciare un messaggio: «ricordiamo, per noi è un preciso dovere, un obbligo morale ricordare chi ha sacrificato la propria vita. A 47 anni di distanza è un momento importante poter trasmettere a chi oggi vive e rappresenta le Istituzioni un esempio da seguire per dedizione, rispetto della legge, e servizio al prossimo».

Ai due poliziotti è stata conferita la Medaglia d’oro al merito civile, il 12 maggio 2004, intitolata una strada della città di Empoli, oltre al monumento e alla pietra d’inciampo sempre nella cittadina empolese.