Giorno della Memoria, la celebrazione torna in presenza. In Via Chiara la prima ‘Pietra d’Inciampo’ a Remo Burlon

Giovedì 27 gennaio alle 10 con il sindaco Brenda Barnini; Alessio Mantellassi, alcuni studenti e l’Aned. Alle 18.30 gli Scout porteranno in Comune il tappeto della memoria

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EMPOLI - Ogni anno il 27 gennaio ricorre il “Giorno della Memoria”. Una giornata dedicata alla data del 1945 in cui furono abbattuti i cancelli del campo di sterminio di Auschwitz rivelando al mondo l'orrore umano del genocidio nazista.
Una data scelta dall’Onu per commemorare le vittime del nazismo, dell'Olocausto e per onorare coloro che, a rischio della propria vita, hanno protetto i perseguitati.
Empoli come sempre e come sta nel suo DNA antifascista, celebra il ‘Giorno della Memoria 2022’ di nuovo in presenza e lo fa con la posa della ‘prima’ ‘Pietra d’Inciampo’ in ricordo di Remo Burlon in Via Chiara alle 10 di giovedì 27 gennaio.
Saranno presenti il sindaco di Empoli, Brenda Barnini; Alessio Mantellassi, presidente del Consiglio Comunale con delega alla cultura della memoria; alcuni studenti; l’Aned e la figlia di Remo, Roberta Burlon.
Classe 1910, deportato nel campo di sterminio nazista di Ebensee, ucciso il 25 aprile 1945, Remo Burlon fu insignito della medaglia alla memoria dal Presidente della Repubblica il 26 gennaio 2017, che gli fu conferita dall’allora prefetto Luigi Varratta insieme ai sindaci dei Comuni di provenienza degli insigniti, tra cui quello di Empoli e consegnata alla figlia.


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L’iniziativa di giovedì 27 gennaio si colloca all’interno del progetto comunale ‘Investire in democrazia’ che vanta della preziosa collaborazione di Aned (associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti) e anche di Unicoop Firenze che sulle ‘Pietre d’Inciampo’ ha costruito e sono in corso, percorsi scolastici di formazione sulla consapevolezza, il significato e cultura della memoria, senza la quale non c’è futuro.
A Empoli il 27 gennaio, data internazionale della deportazione, si lega con l’8 marzo 1944, quando furono deportati nei campi di sterminio nazisti di 55 cittadini di Empoli. Per questo la Città, insignita dal Presidente della Repubblica nel 2018 della medaglia d’oro al merito civile, continua a ricordare e commemorare ogni anno quella data, come momento fondamentale di trasmissione della memoria storica, di racconto e di testimonianza umana.

Di questo Alessio Mantellassi, presidente del Consiglio Comunale di Empoli, con delega alla cultura della memoria, ha parlato ieri pomeriggio, lunedì 24 gennaio, nell’incontro organizzato nella sala dell’Auser in via Spartaco Lavagnini, intitolato ‘La banalità del male’, a cura della psicanalista Anna Passaponti e Marisa la Vecchia che ha spiegato la storia delle pietre d’inciampo.
«Si sapeva chi si doveva prendere. Casa per casa. La deportazione fu a carico delle forze fasciste. Se fu puntuale l’arresto, vogliamo che anche la memoria lo sia – ha detto Mantellassi intervenendo all’iniziativa -. Ecco il progetto delle pietre d’inciampo che non si esaurirà con la prima posa giovedì prossimo, in ricordo di Remo Burlon, operaio della Taddei, tesserato del partito fascista che decise di scioperare e fu punito con l’arresto e la deportazione, lasciando a casa sua moglie e sua figlia Roberta che sarà presente il 27 in Via Chiara. Poi il percorso proseguirà nel mese di gennaio e marzo con tutta una serie di appuntamenti in collaborazione con Auser, Scout Empoli, Giallo Mare Minimal Teatro, Centro Busoni, Aned, Anpi e Spi Cgil. Ne metteremo altre 21 in memoria di quelli della Taddei che non riuscirono a tornare; il prossimo anno ne metteremo altre 27 in memoria di tutti gli altri deportati. In contemporanea lo stanno facendo i Comuni limitrofi perché appunto si tratta di costruire una memoria di grande prossimità. Prossimità non solo del luogo in cui queste persone hanno vissuto ma in prossimità perché passando sul marciapiede senza recarsi in un luogo di memoria particolare, inciamperemo in quella storia e cominceremo a riflettere».

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IL MONITO DEL GRUPPO SCOUT DI EMPOLI ALLA CITTA - Alle 18.30 di giovedì 27 gennaio 2022, il gruppo Scout di Empoli, partecipa al ‘Giorno della Memoria’ portando in Comune un grande tappeto di 3 metri e mezzo, nominato ‘Noi siamo la memoria’, formato da tanti quadrati di stoffa, uniti tra loro da spille da balia che i ragazzi esporranno dal terrazzo della sala consiliare di Via Giuseppe del Papa, 41.
Un grande e significativo lavoro di costruzione di un manufatto per mai dimenticare, da lasciare come monito alla città, perché la memoria è il frutto di diverse esperienze ognuna delle quali costituiscono un tassello importante della storia del nostro paese.
Un tappeto che potrà essere guardato da tutti passando nel centro cittadino.
«Più che un simbolo è un significato – spiegano i ragazzi -. Abbiamo rappresentato con questi tasselli di stoffa il legame che lo scoutismo ha con la deportazione. Le aquile randagie erano una piccola rappresentanza Scout che durante il periodo fascista, che sciolse tutte le associazioni giovanili, volle resistere e continuare a testimoniare i valori di uguaglianza, libertà e fratellanza. Gli scout di Empoli con questa coperta che si compone di tanti significati, vogliono donarla alla città come monito per non dimenticare e rinnovare un impegno di uguaglianza e fratellanza».

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SPORT e MEMORIA - Sabato 29 gennaio alle 15 la UISP insieme alla sezione soci Coop di Empoli hanno organizzato una passeggiata dedicata alla memoria storica della città attraversando luoghi e zone di significato legate al passaggio della guerra ad Empoli.

Lo scorso anno (2021) non vennero organizzati eventi, ma proiezioni di filmati on line in 82 classi degli istituti di ogni ordine e grado. Una proposta didattica digitale formata da tre video interessanti e tematicamente differenti per consentire comunque una riflessione sul tema. Iniziativa del Comune di Empoli con la preziosa collaborazione di Aned e Unicoop Firenze come l’iniziativa di quest’anno che riporta il Giorno della Memoria a viverlo in presenza sempre nel rispetto delle norme vigenti.

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