‘I busti reliquiari di Santo Stefano a Empoli’. La raccolta di foto di Nilo Capretti presentata in memoria dello storico dell’arte Valfredo Siemoni

Mercoledì 22 dicembre, alle 17.30, al Cenacolo degli Agostiniani

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EMPOLI – Programmata nei primi giorni del mese di dicembre, la presentazione del libro intitolato ‘‘I busti reliquiari di Santo Stefano a Empoli’, è stata segnata improvvisamente dalla perdita di colui che ne è stato coautore: Valfredo Siemoni, scomparso proprio in quei giorni.

Un dolore che ha scosso tutta la città, la famiglia, i parenti, gli amici a cui si è stretta l’amministrazione comunale in un cordoglio unanime. 

Il volume sarà riproposto al pubblico mercoledì 22 dicembre 2021 alle 17.30, al Cenacolo degli Agostiniani (in Via dei Neri, 15) con una serata in sua memoria dagli altri autori Marco Frati e il fotografo Nilo Capretti. 

Le immagini di Nilo, fotografo empolese che fa di quel suo tocco di arte e dell’amore per la sua città le caratteristiche dei suoi scatti, saranno dunque protagoniste di un nuovo volume con al centro Empoli.

Dopo ‘In Portus sotterranea’, mostra e pubblicazione di due anni fa, sguardo tra i cuniculi empolesi rinvenuti e quell’articolato sub strato dell’interiorità umana, Capretti si cimenta in immagini di una poco conosciuta collezione di busti reliquiari realizzati in legno dorato e dipinti risalenti al XVII secolo per i frati agostiniani empolesi.

Sono circa trenta ‘pezzi’ fotografati su entrambi i lati per una panoramica a 360 gradi degli esemplari. 

Nilo Capretti ha coinvolto nel progetto i due studiosi, Marco Frati e Valfredo Siemoni.

Quest’ultimo lascia nel libro lo studio dei singoli oggetti, dando una lettura anche iconografica.

Marco Frati, invece, indaga sull’antichissimo culto delle reliquie cristiane, fornendo nuove ipotesi sul primitivo insediamento agostiniano a Empoli.

L’iniziativa è patrocinata dal Comune di Empoli.

Insieme a Nilo Capretti che sarà presente sono previsti gli interventi del sindaco di Empoli Brenda Barnini, del proposto Don Guido Engels e dell’assessore alla cultura Giulia Terreni.

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