Il Sindaco Brenda Barnini: «Essere qui vuol dire rinnovare un impegno di pace»

Tante le persone che si sono riunite in Collegiata per chiedere la fine del conflitto

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EMPOLI – Una Collegiata gremita. Una gran bella risposta di partecipazione della comunità empolese, senza che nessuno si sentisse straniero.

Alla ‘Veglia per la Pace’ le persone erano lì per esserci. Semplicemente.

Cittadini, associazioni di volontariato, l’amministrazione comunale, il Consiglio Comunale. Grandi, piccoli, anziani. Giovani, tanti.

Tutti insieme, stretti a ascoltare letture di pace da Martin Luter King, a Brecht, a Papa Francesco; a dirsi parole di pace, a raccogliersi in tre minuti di silenzio per lasciare andare il cuore, spazzando via il conflitto.

Le testimonianze che hanno emozionato e commosso raccontando le realtà della paura, di coloro che sono ancora la. Nel buio. 

Madri, nonne ucraine che hanno chiesto di pregare per il popolo ucraino e sperare che tutto finisca presto.

La ‘Veglia’ si è conclusa con il brano musicale ‘Il mio nome è mai più’ cantato da tutti per terminare la serata con un caldo applauso.

«Essere qui – ha detto il sindaco Brenda Barnini - vuol dire rinnovare un impegno di pace. Questa è una risposta bella nella diversità, geni di pace, largamente diffusi e interpretati in modi diversi. Facciamo ciò che si può fare, insieme. La pace è un impegno continuo e un cammino non concluso. La Collegiata stasera è un luogo aperto a tutti. Abbiamo bisogno di stringersi per il popolo ucraino e per la nostra comunità».