La biblioteca della memoria, arriva Matteo Corradini a Empoli, un amico della città

Lunedì 7 marzo, alle 18, Casa della Memoria, con l’autore, Giulia Terreni, e Alessio Mantellassi, presidente del Consiglio Comunale. Martedì 8 marzo incontra gli studenti al palaEsposizioni

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EMPOLI – Lunedì 7 marzo arriva a Empoli Matteo Corradini, un amico della biblioteca comunale Renato Fucini e della città. Alle 18, alla Casa della Memoria, Via Livornese, 42, si svolgerà un incontro con l’autore che presenterà il suo libro ‘Irma Kohn è stata qui’, Rizzoli 2021, a cui interverranno Giulia Terreni, assessore alla cultura di Empoli e Alessio Mantellassi, presidente del Consiglio Comunale di Empoli con delega alla cultura della memoria.
Per partecipare all’iniziativa è necessaria la prenotazione da effettuare biblioteca@comune.empoli.fi.it; 0571757840.
In base alle norme vigenti per accedere all'incontro è necessario presentare il Green Pass rafforzato corredato da un documento d'identità valido e indossare mascherina di tipo FFP2.

Corradini sarà impegnato anche martedì 8 marzo, alle 9.30, Palazzo delle Esposizioni, in un incontro rivolto agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado di Empoli, per la presentazione del libro ‘Per chi splende questo lume. La mia vita oltre Auschwitz’, Rizzoli 2022.
La mattinata sarà nel segno del ricordo della protagonista, Virginia Gattegno, recentemente scomparsa, ultima sopravvissuta alla Shoah della Comunità Ebraica veneziana.  
Matteo Corradini le dedica un pensiero di cui riportiamo alcune frasi: «ma per lei che aveva fatto del ricordo uno sguardo pieno di silenzio e di immagini nascoste, intime, anche quando raccontava ciò che aveva passato, e quel che era accaduto alla sua famiglia, alla comunità ebraica di Rodi, c’era qualcosa di segreto. È il segreto di chi sa che il ricordo comincia prima della fine, e con esso la benedizione. Il suo ricordo, i suoi ricordi, sono diventati per tempo memoria e benedizione. E tutto questo è un segreto che Virginia non avrà più modo di svelarci perché, semplicemente, ce lo ha già svelato. Bastava ascoltarla. Per tutta la vita».
(http://www.matteocorradini.com/2022/02/il-segreto-di-virginia-gattegno/?fbclid=IwAR3dIKlDTLPIbMjdXUqtBSOcif5EumJamtCoueA7TnKrLWIxWE2cSZOgGEw) .

MATTEO CORRADINI scrittore ed ebraista, si occupa di didattica della Memoria e di progetti di espressione. Autore di libri per ragazzi e per adulti, è curatore del festival Scrittorincittà e fa parte del team di lavoro del Museo Nazionale dell'Ebraismo Italiano e della Shoah di Ferrara. Dal 2003 fa ricerca sul ghetto di Terezín, in Repubblica Ceca, recuperando storie, oggetti, strumenti musicali. Come giornalista collabora a diverse testate, quali Avvenire, Popotus, Andersen. Ha insegnato per alcuni anni all'università “Metodi e tecniche del gioco e dell'animazione”. Lavora come regista teatrale e organizza conferenze musicali.
I suoi libri sono in particolare rivolti ai ragazzi, e sono pubblicati in Italia, Germania, Stati Uniti, Spagna. Nel 2017 ha curato la nuova edizione italiana del Diario di Anna Frank. Nel 2018 ha vinto il Premio Andersen come “Protagonista della cultura dell’infanzia”. Ha partecipato al festival Leggenda, incontrando molte classi delle scuole secondarie di I grado.

LIBRI -

Irma Kohn è stata qui (Rizzoli 2021)
Königsberg, primavera 1945. Una donna con la sciarpa rossa e un uomo col cappotto al contrario vagano nelle stanze di un appartamento alla ricerca di una ragazza. Quando la trovano, i due partigiani la nascondono in un carretto pieno di letame e la portano in un bordello. Lì sarà accolta dalla tenutaria, la Nonna, e dalle giovanissime Branta e Meise. La ragazzina è Irma Kohn, un’adolescente piena di coraggio e di voglia di andare. Ma è anche l’ultima ebrea sull’elenco che lo Judenrat, il Consiglio ebraico, deve periodicamente presentare alle SS per i rastrellamenti. La scomparsa di Irma terrorizza lo Judenrat: se i nazisti non trovano tutte le persone della lista, saranno i membri del Consiglio stesso a sostituirla. La linea che separa il bene dal male è sottile, ma su quella linea camminano i personaggi che attraversano la vita di Irma. Come Wolf, il crudele ufficiale delle SS, che uccide gli ebrei nel bosco ma cede ai ricordi e alla nostalgia del passato. O Kat, membro del Consiglio ebraico, che reprime la sua umanità. O ancora le tre donne del bordello, ingenue e disincantate, rassegnate e sognatrici... Dove sta il male è chiaro. Ma dove si annida il bene, anche nel cuore del male, è un mistero che tutti dovranno pagare caro. Un romanzo corale, potente e coraggioso, una storia quasi vera, una scrittura originale che ha la vivacità e l’immediatezza dello spettacolo teatrale.
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Per chi splende questo lume. La mia vita oltre Auschwitz (Rizzoli 2022)
Virginia e Fatima si incontrano in una stanza d'ospedale. Virginia ha avuto un malore, Fatima aspetta che un medico le tolga la sardina che si è infilata nel naso. Fatima è una bambina curiosa e vuole conoscere la lunga vita di Virginia. «Cosa hai fatto prima?» le chiede, e Virginia non si tira indietro. In un viaggio a ritroso nel tempo, Virginia ripercorre la sua vita straordinaria: la nascita a Roma e l'infanzia in Italia. Il trasferimento a Rodi, a 13 anni, quando il padre viene nominato direttore della scuola ebraica dell'isola. Il mare, gli anni felici, l'incontro con il futuro marito. Ma Virginia ricorda anche le leggi razziali, l'arresto da parte dei nazisti e la deportazione. Racconta, con delicatezza e onestà, quello che è stato l'orrore più grande della sua vita: l'internamento ad Auschwitz. Eppure la luce di Virginia continua a splendere anche dopo il campo, anche dopo l'atrocità della Shoah. Ed è così che racconta a Fatima come ha ricostruito la propria vita. Una vita che la porterà in Congo e infine a Venezia come maestra, dove, finalmente, a un passo dalla pensione, troverà il coraggio di raccontare la sua esperienza nel lager, taciuta fino ad allora. «Entrai. Avevo davanti agli occhi la mia ultima quinta elementare: ero stata per loro la maestra Virginia per cinque anni. Non mi sono seduta alla cattedra ma sono rimasta in piedi, a metà strada tra la lavagna e i primi banchi, come chi ha qualcosa da dire ma non sa da dove cominciare.» Da quel giorno Virginia non ha smesso di raccontare la sua storia di sopravvissuta ad Auschwitz. A Fatima e a tutti i ragazzi che vogliono sapere.

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