L’evento “Nikday 2020” è stato annullato. Niccolò entra nella vita adulta: festeggerà comunque i suoi 18 anni

Causa pandemia mondiale per Coronavirus, la grande festa attesa a Pozzale quest’anno non si farà.
Per non fare mancare l’affetto e vicinanza dei suoi amici, è stata aperta una casella di posta elettronica nik18@amicidinik.tk su cui inviare audio/video augurali da fargli vedere/ascoltare

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EMPOLI – La festa di maggio tanto attesa, il NIK DAY 2020, previsto per sabato 23 maggio, che da anni viene organizzato nel giardino del Circolo del Pozzale, patrocinato dal Comune di Empoli, è stato annullato per l’emergenza pandemica dovuta al terribile Coronavirus. Il compleanno di Niccolò che compie 18 anni, traguardo importante che avrebbe meritato un'edizione veramente speciale del Nik-Day, si ferma. Il SARS –COVID-2 non ha risparmiato nessuno, cancellando un gran numero di manifestazioni che prevedevano assembramenti di persone: strumento di socializzazione fondamentale per noi tutti e in particolare per le persone con disabilità.

 

Ma la famiglia di Niccolò non si è arresa e per non far mancare l’affetto e la vicinanza dei tanti amici del loro figlio, che di fatto entra nella vita adulta, ha messo a disposizione una casella di posta elettronica, nik18@amicidinik.tk per poter ricevere audio/video augurali da fargli vedere/ascoltare. L’inizio della vita adulta di una persona con disabilità comporta un aumento importante del carico sulla famiglia. La persona con disabilità se supportata dal proprio progetto di vita sarà in grado di autodeterminarsi e vivere serenamente la propria esistenza.

Il Nik Day è sempre stato caratterizzato anche dalla pubblicazione di un libro, che quest’anno titola “Tra dentro e fuori” e che sarebbe stato presentato alla festa. Bene, verrà comunque stampato e inviato a chi ne farà richiesta (email info@amicidinik.tk oppure chiamando il numero 373 7189474)

La famiglia da mesi si era già adoperata per organizzare la festa e per prendere contatti con gli insegnanti e con i compagni di scuola di ogni ordine e grado con i quali Nik ha condiviso un bel percorso che lo hanno aiutato a crescere ed avere fiducia in se stesso e nei confronti degli altri.
I genitori sono orgogliosi di Nik per come è arrivato a raggiungere questo traguardo importante, nonostante le sue difficoltà e i suoi problemi di salute di varia natura che grazie al suo carattere solare ha sempre affrontato con il sorriso. E' sempre stato affettuoso con tutti, generoso di baci ed abbracci che rappresenta il suo modo di comunicare l'affetto. Ancora non parla ma se impariamo ad ascoltarlo ci arricchisce del suo amore senza riserve.
Allo stesso tempo non possiamo nascondere una certa preoccupazione per il suo futuro. L'età adulta annuncia una graduale modifica della presa in carico da parte del sistema sanitario/sociale. Niccolò, negli anni a venire, ovviamente a piccoli passi, si dovrà rendere sempre più indipendente dalla famiglia perchè quando questa verrà meno, sia preparato a fronteggiare la vita senza il supporto di babbo e mamma. Il distacco è sicuramente uno scoglio difficile da affrontare, ma se piano piano fin da adesso, saggiamo esperienze che lo aiutano ad “allenarsi” per arrivare a questo traguardo, forse, possiamo sperare di riuscire meglio a fargli superare questa importante impresa.

Ci sono leggi che normano e tutelano queste delicate necessità. Nella legge si parla di definizione del “Progetto individuale nel durante e dopo di noi” rivolto proprio a situazioni come quella che vive la famiglia di Nik. La definizione del progetto di individuale predisposto dal Comune, ASL, Famiglia, dovrebbe proprio aiutare a rendere gradualmente autonoma la persona con disabilità dalle figure di riferimento, quali i genitori e consentire di condurre una vita libera e autodeterminata nel rispetto dei suoi desideri e aspettative, cosa che purtroppo sempre non avviene.


Questo è il regalo che chiede la famiglia per festeggiare il diciottesimo compleanno di Nik: la redazione di un Progetto individuale affinché si possa fin da ora individuare il percorso più adeguato per migliorare la sua qualità di vita, sviluppare le sue potenzialità, partecipare alla vita sociale, avere una vita per quanto possibile, indipendente e vivere in condizioni di pari opportunità rispetto agli altri.

Solo in questo modo si potrebbe riuscire ad ottenere una più calzante integrazione sociale di cui oggi come sempre tutti ne sentiamo il bisogno. Prendersi cura delle persone più fragili fa bene a tutti, a chi riceve l’aiuto e a chi lo da, e questo, a parer nostro è quello che contraddistingue un tipo di società da un’altra. In quest'ottica cambia il punto di vista sul concetto di disabilità: più le persone son disposte ad aiutarsi reciprocamente, più si riduce la differenza che si interpone fra chi è più e meno abile. In un sistema sociale ben organizzato, dove si raggiunge l'autonomia di gruppo per l'aiuto reciproco, potrebbe anche non esistere più il termine “disabile”.