Ottorino Mancini spegne cento candeline nella sua cara 'Sala 78' suonando il sax

Festeggiato e omaggiato dalla famiglia, dagli amici di una vita e dall’amministrazione comunale con Alessio Mantellassi

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EMPOLI – I cento anni di Ottorino Mancini sono stati festeggiati domenica 1 agosto 2021, alla ‘Sala 78’ del circolo Arci di Ponte a Elsa, accompagnate dalle note della Filarmonica della Scala di cui ha fatto parte da giovane. Con lui familiari, amici, amiche, nipoti e bisnipoti. In rappresentanza dell’amministrazione comunale Alessio Mantellassi, presidente del Consiglio Comunale  che gli ha portato una pergamena come riconoscimento di questo bel traguardo e un omaggio floreale. 

Su Ottorino Mancini, pontaelsese doc, si può raccontare molto perché si accompagna di fatto alla storia di Empoli. Un grande nonno e bisnonno che fin da bambino ha lavorato prima di partire per la guerra.

Partiva in bicicletta e andava a raccogliere le pelli di conigli, da stoccare e portare alle confezioni empolesi. A 14 anni si innamorò follemente di Fernanda Scotti, scomparsa lo scorso anno, che di anni ne aveva 12.

“Fernanda è stata una donna tosta – racconta la nipote Francesca – cuciva i famosi trench empolesi e lo aspettò per cinque anni quando tornò sano e salvo dalla guerra, dall’Africa. Un amore durato 74 anni, un legame unico”.

È stato maestro vetraio, poi istruttore di guida che ancora in molti ricordano per aver conseguito la patente proprio con lui ma anche tra i primi a portare le auto dalla Fiat di Torino alla Scotti.

Per un uomo come Ottorino, che ha sempre lavorato, che ha vissuto la guerra, raccontare storie è gioia quotidiana verso i nipoti e bisnipoti.

Ottorino ha sempre amato lo sport, dal ciclismo al calcio. Una sua passione è stata la musica: suona ancora il Sax.

“Che cosa ci ha insegnato? - dice la nipote -. La verità e l’onestà, due valori indissolubili su cui costruire tutto il resto”.